Zampa: Necessario dare a tutti i ragazzi le stesse opportunita'
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 22 mag. - Apprendimento ed educazione a distanza: e' nato da queste due esigenze il protocollo 'Crescere senza distanza. Cosa ci insegnano le esperienze dei ragazzi con patologie croniche sull'apprendimento a distanza', siglato da ministero della Salute, ministero dell'Istruzione, Fondazione Zancan e Impresa Sociale 'Con i bambini'.
Il Protocollo e' rivolto a bambine e bambini ospedalizzati, e successivamente dimessi, che in questo periodo di emergenza sanitaria hanno ancora piu' necessita' di una risposta efficace ai bisogni educativi. Costretti a recarsi in ospedale per le terapie, ma al tempo stesso impossibilitati a frequentare la scuola per l'obbligato distanziamento sociale, vivono una condizione che rischia di amplificare le differenze e le disuguaglianze nell'accesso all'istruzione e all'educazione.
L'intesa siglata prevede una nuova mappatura dei protocolli di insegnamento e apprendimento a distanza, per mettere a frutto quanto gia' si conosce e si fa per l'eta' evolutiva affetta da patologie croniche che costringono i bambini a sperimentare la scuola a distanza.
L'iniziativa avra' la durata di un anno e prevede il coinvolgimento di medici, insegnanti, educatori degli ospedali, dei centri di oncoematologia pediatrica o di malattie rare e croniche e delle scuole che volontariamente hanno aderito in tutta Italia.
"Questo Protocollo arriva in un momento delicatissimo della vita di milioni di bambine e bambini, che ha maggiormente penalizzato i piu' vulnerabili tra loro- ha sottolineato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa- A loro si rivolge dunque questo progetto che si propone di contrastare la poverta' educativa nel settore specifico dell'apprendimento a distanza.
Sono grata alla Fondazione Zancan per averci coinvolto in questa iniziativa che si rivolge in particolare a minori e adolescenti in condizioni di maggiore svantaggio determinato dall'allontanamento forzato dalla scuola. A loro e alle loro famiglie e' necessario dare le stesse opportunita', anche se costretti a stare lontani dai propri compagni di classe e dai propri insegnanti per potersi curare. A loro va il nostro incondizionato sostegno. La salute e' il risultato di un insieme di fattori di cui anche l'educazione e l'apprendimento sono parte".
"L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha dimostrato che la scuola e' fondamentale per ogni bambino e ragazzo non solo in termini di apprendimento, ma anche in termini di socialita', legami, relazioni- ha dichiarato la vice ministra dell'Istruzione Anna Ascani- La scuola funziona bene se non perde nessun alunno. Sono felice della collaborazione messa in campo, e' essenziale per assicurare il rispetto dei diritti dei nostri giovani e la costruzione di una societa' realmente inclusiva".
Saranno raccolti e studiati i protocolli in uso e tutte le esperienze italiane di scuola in ospedale e di scuola a distanza, e saranno coinvolte le famiglie che hanno sperimentato l'insegnamento a domicilio perche' possano illustrare le proprie esperienze. Da questo studio, che prevede il coinvolgimento degli alunni di 9 classi delle scuole italiane (tre al Nord, tre al Centro e tre al Sud), nasceranno un nuovo protocollo 'Crescere senza distanza' e nuove linee guida che recepiranno i cambiamenti necessari e quindi miglioreranno la qualita' dell'offerta.
"Abbiamo pensato di chiedere a ragazzi con gravi malattie, ai loro genitori, insegnanti, operatori sanitari come riescono a integrare le cure e la scuola a distanza- ha spiegato Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Emanuela Zancan onlus- I ragazzi e i genitori affrontano questi problemi al limite della speranza, con tutta la fiducia necessaria per fare la differenza. I ragazzi sono orgogliosi di dirci che imparano quanto valgono. Con questa forza riducono le distanze dalla vita di tutti. A breve avvieremo lo stress test con classi del nord, centro e sud per verificare le soluzioni migliori".
"Questa grande crisi comporta un rischio concreto per i ragazzi, per il ritardo negli studi, l'acuirsi delle criticita' sociali e familiari, i risvolti di una socialita' mancata- ha aggiunto infine Carlo Borgomeo, presidente di 'Con i bambini'- Le differenze sociali si fanno piu' profonde e la poverta' educativa, che e' mancanza di opportunita', preoccupa di piu'.
Occorre mettere al centro degli interventi i minori, partendo dalle buone pratiche, sperimentando, creando sinergie tra istituzioni e agenzie educative, in altre parole puntando sul concetto di comunita' educante. È l'obiettivo del Fondo per il contrasto della poverta' educativa minorile. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti che, attraverso la verifica della replicabilita' di importanti sperimentazioni in atto, punta a colmare non solo le distanze tecnologiche e di apprendimento, ma anche quelle educative e sociali".
(Red/ Dire)