Conferma da universita' Usa e Canada. Lubrano: In Italia arriveranno presto
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 8 mag. - "Tutti i pronto soccorsi pediatrici piu' grandi del Nord America, come Boston, Stanford, Washington, o ancora Edmonton per il Canada, hanno ribadito l'importanza dell'uso del test rapido per individuare l'infezione da Covid-19. Da quando hanno adottato il test rapido, che si fa in 20-40 minuti, la situazione e' cambiata, potendo immediatamente fare la destinazione corretta dei pazienti". A dirlo e' Riccardo Lubrano presidente della Federazione Italiana delle Associazioni e Societa' Scientifiche dell'Area Pediatrica (Fiarped) e della Societa' italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup), che nei giorni scorsi ha organizzato il meeting internazionale 'COVID-19 e Dipartimento di Emergenza Pediatrica' insieme all'Universita' La Sapienza di Roma e alla Societa' italiana di pediatria (Sip).
"Sono stati analizzati i comportamenti delle 12 Universita' tra le piu' importanti del mondo su come hanno organizzato i loro dipartimenti di emergenza pediatrica in questo momento.
Soprattutto il collega di Stanford- continua Lubrano- ha definito i test rapidi come una svolta assistenziale. Permettono immediatamente di incanalare il paziente che arriva in emergenza nel giusto percorso, salvaguardando il paziente, gli operatori e gli altri pazienti ricoverati. Inoltre, permette di ottimizzare nel miglior modo possibile l'uso dei percorsi sporchi e puliti che ci sono nell'ospedale".
Il presidente della Fiarped e' fiducioso e crede che in Italia questi test "arriveranno rapidamente. Il collega di Stanford ha spiegato che dopo una fase iniziale, in cui hanno avuto grandissimi problemi a causa di tamponi che venivano letti a distanza di sei, otto, dieci ore, e a volte anche due giorni- sottolinea Lubrano- la svolta e' arrivata quando hanno inserito il test rapido. Penso sia questione di tempi brevi, sicuramente arrivera' anche qui da noi, se non lo stanno gia' usando. Non conosco esattamente quale sia la situazione in tutti i pronto soccorsi italiani. Ma questa e' la via corretta da seguire". Di sicuro i dipartimenti di emergenza pediatrica si stanno strutturando allo stesso modo nel mondo: "In tutte queste universita' c'e' un percorso per gli infetti, un percorso per i puliti e un'aria di particolare attenzione per i sospetti.
Perche' il grosso problema per tutti non e' il 'sicuramente infetto' o 'sicuramente sano', ma il sospetto. Da qui tutti i pronto soccorsi hanno organizzato delle aree di osservazione per i sospetti, cosi' da evitare di mettere un sospetto sano tra gli infetti o portare un sospetto infetto tra i sani", fa sapere il presidente della Simeup.
A livello epidemiologico "le segnalazioni dei casi veramente gravi nel mondo - Africa, Europa, Nord America, Sud America e Canada - fortunatamente non sono tante. Questo puo' rassicurare le mamme, dal momento che l'infezione nei bambini passa in modo asintomatico o con una sintomatologia lieve. Sono quindi pochi i casi gravi- ripete Lubrano- ma il problema e' che i bambini sono dei diffusori ed e' importante accertare con sicurezza chi diffonde e chi non diffonde". Il nodo gordiano e' quindi nella "difficolta' di trovare il portatore sano, come avviene nelle malattie genetiche dove non e' facile trovare tutti i portatori di una malattia recessiva. È un lavoro grosso, impegnativo, che richiede risorse importanti e ci vorra' tempo perche' tutti i servizi sanitari riescano ad allinearsi. Il lockdown, per quanto rappresenti un momento triste per la nazione, comunque i suoi risultati li ha dati. Adesso l'importante e' monitorare quello che succede- aggiunge- per vedere come comportarsi, ovvero come attuare un'azione di prevenzione di una malattia che sostanzialmente non conosciamo".
In programma adesso c'e' "una survey internazionale con tutti i centri che hanno partecipato al meeting di ieri. Questo lavoro continuera' con i colleghi europei, nordamericani e sudamericani. Abbiamo la fortuna che hanno aderito i centri piu' rappresentativi di queste nazioni- conclude Lubrano- per cui sara' facile proseguire la collaborazione".
(Red/ Dire)