Il pediatra: Covid lo impone, per futuro immaginare programmi prevenzione
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 24 lug. - "È il momento di creare un ministero che si occupi di famiglia in senso lato. Adesso se ne occupano piu' ministeri con un dispendio di risorse ed energie terribili, ci vorrebbe invece un solo centro che gestisca anche i fondi dispersi in tantissimi rivoli. Questo e' il momento per guardare al futuro con un po' di ottimismo, perche' c'e' il Covid che lo impone". A lanciare la proposta e' Paolo Siani, deputato Pd, durante l'audizione di Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, in commissione parlamentare sull'Infanzia e l'Adolescenza, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti.
"Pensiamo al ministero dell'Istruzione che si e' affidato solo alla task force sanitaria- continua il pediatra- dove si e' detto che andare a scuola e' pericoloso. E non andare a scuola?- chiede Siani- È piu' pericoloso. Occorre un centro che coordini le attivita' di bambini, che non sono minori, e famiglie".
I deputato Pd lancia anche una seconda proposta, sempre "per guardare avanti. A breve approveremo l'assegno unico per i figli, un'altra forma di sostegno importante per la famiglia. Comincia dalla gravidanza- spiega Siani- e ogni mamma avra' diritto a un certo assegno per gestire meglio il suo bambino. La mamma, pero', che vive a Milano potra' investire questi soldi in asili nido, mentre quella che vive a Napoli non potra' farlo mancando gli asili nido". Il programma di Intervento per la Prevenzione dell'Istituzionalizzazione (PIPPI), citato da Catalfo nel corso dell'audizione, "e' fatto molto bene- rassicura il pediatra- ma proviamo a immaginare dei programmi di prevenzione.
Ormai i fattori di rischio sono noti- spiega Siani- quando nasce un bambino sappiamo, in base a cinque o sei facili indicatori, se quella famiglia avra' bisogno di aiuto prima che si manifesti il disagio, prima che vada a scuola e prima che sia maltrattato.
Avendo adesso uno sguardo al futuro, con un'economia che ci aiuta, perche' non immaginiamo un programma che gia' a Napoli avevamo chiamato di 'adozione sociale'? Ovvero immaginando qualcuno che vada in quelle case alla nascita di un bambino, o alla gravidanza di una mamma, per seguirlo. Questa persona- continua Siani- potra' fare in modo che i soldi che quella famiglia avra' - come ad esempio il reddito di cittadinanza - siano anche spesi meglio e bene. Proviamo a guardare al futuro, investiamo fondi su un programma di prevenzione serio ed efficace come si fa in Canada, in Inghilterra o in molti altri paesi europei. Tra 10 anni avremmo ridotto sicuramente il numero di soggetti che rientra nel programma PIPPI, lo avremo intercettato prima e vedremo anche a quali famiglie arriveranno tantissimi finanziamenti per i nonni con Alzheimer o per bambini con handicap che sono usati male e dispersi. È una scommessa che dobbiamo e possiamo fare in questo momento storico", conclude Siani.
(Wel/ Dire)