(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 17 lug. - "Non esistono bambini 'intoccabili'. Il tocco deve sempre essere misurato per il bambino specifico che si sta trattando, se il tocco sara' sbagliato sara' sbagliata la risposta. E viceversa". A dirlo e' Alessandro Laurenti, osteopata docente dell'Osteopathic College di Trieste e della Scuola di Osteopatia pediatrica CERDO, nel corso del Venerdi' culturale su 'Osteopatia: il corpo nei disturbi sensoriali dell'eta' evolutiva', promosso dalla Fondazione Mite in collaborazione con l'Istituto di Ortofonologia (IdO).
"Un tempo si pensava che i bambini con autismo non potessero essere toccati- continua Laurenti- Abbiamo voluto togliere qualsiasi dubbio a questo proposito e negli anni, con l'esperienza, ho potuto strutturare delle tecniche osteopatiche dolci, misurate e scelte appositamente in base alla sensorialita' del bambino, perche' la sensorialita' governa chiaramente la percezione corporea e l'aspetto motorio".
Secondo l'osteopata "il comportamento motorio puo' essere oggetto di osservazione e di diagnosi di esclusione. Grazie agli studi che si fanno in Osteopatia si puo' essere in grado di discriminare se un comportamento motorio avviene perche' ci sono delle asimmetrie corporee importanti, strutturali, che non sono state prese in considerazione alla nascita- spiega Laurenti- oppure se quel comportamento motorio e' frutto solo ed esclusivamente di una risposta percettiva. Questo-sottolinea l'esperto- fa la differenza non solo nel trattamento osteopatico, ma arricchisce la diagnosi del bambino di un elemento in piu' che potra' essere messo a frutto nel percorso terapeutico: un percorso che non sara' stabilito a priori, uguale per tutti, ma sara' specifico per quel bambino".
Il corpo al centro della relazione come parte integrante del trattamento e' il punto messo in evidenza da Laurenti. "Questo ci pone di fronte al fatto di considerare l'Osteopatia come integrazione all'interno di una diagnosi condivisa da piu' figure professionali e ci consente di tracciare un percorso terapeutico specifico, stabilendo che per alcuni bambini potrebbe essere interessante fare un percorso osteopatico. Per esempio all'inizio del loro trattamento- suggerisce- mentre per altri le priorita' potrebbero essere diverse".
(Wel/ Dire)