(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 26 giu. - È la Sardegna la regione che da sempre detiene il triste primato italiano d'incidenza di diabete di tipo 1. Con oltre 12mila adulti, piu' di 1.500 under 18 e circa 120 esordi all'anno, la Sardegna si colloca anche ai vertici della classifica mondiale, seconda solo alla Finlandia. Ma a completare l'infelice classifica -spiega una nota-, si aggiunge la difficile situazione che rallenta le procedure sulle forniture di device, sensori e microinfusori, meglio commentate da tre clinici e della regione e da chi rappresenta i pazienti diabetici. Una cronicita' che richiede molti supporti, tra cui quello tecnologico. I pazienti devono essere supportati dal team diabetologico nella gestione responsabile della malattia non solo attraverso l'educazione terapeutica ma anche dotandoli di strumenti e risorse che gli aiutino ad assumersi il compito di curarsi. L'utilizzo delle tecnologie di nuova generazione, intese sia come microinfusori che sensori per il monitoraggio glicemico, rappresenta un valido alleato nella sfida alla cura al diabete.
"Attraverso queste intelligenze artificiali si trova supporto nel cercare di mimare la fisiologia della secrezione insulinica endogena, personalizzare e gestire i boli, monitorare costantemente le glicemie, riducendone le escursioni e quindi il tempo passato in ipo/iperglicemia e aumentando il cosi' detto time in range. La tecnologia consente di instaurare un'alleanza terapeutica col paziente, promuovere il suo empowerment e la conoscenza della malattia, sartorializzare al massimo la cura. Cosi' come l'abito non deve appendersi al corpo- precisa Mariangela Ghiani, vice presidente Sid (Societa' italiana di diabetologia) regione Sardegna- ma seguire le sue linee e accompagnare chi lo indossa, cosi' la tecnologia consente di tagliare il vestito terapeutico adattato alle esigenze del singolo. Infatti e' vero che questi pazienti hanno il diabete, ma ognuno ha il suo diabete e lo rielabora, lo vive e lo gestisce in maniera differente. L"utilizzo delle risorse tecnologiche puo' sortire effetti positivi efficaci non solo sul quadro metabolico, ma sulla globalita' del benessere biologico, psicologico, relazionale degli affetti".
(DIRE) Roma, 19 giu. - E ancora si legge nella nota:La procedura per le forniture di device e' obsoleta in Sardegna. "In Sardegna purtroppo, ancora oggi le persone con diabete non possono usufruire di tutte le tecnologie che oggi il mercato offre.
Questo perche' le procedure per la fornitura di questi strumenti altamente tecnologici e' obsoleta- continua Gianfranco Madau, presidente Amd Associazione medici diabetologi regione Sardegna- e non aggiornata con l'immissione sul mercato degli aggiornamenti della tecnologia. Per cui le persone con diabete in Sardegna sono svantaggiate nell'accesso alle nuove tecnologie rispetto alle persone con diabete del resto dell'Italia. Alcuni farmaci per il diabete tipo 2 non sono ancora prescrivibili in Sardegna, mentre lo sono nel resto dell'Italia. Questi farmaci, e' dimostrato, garantiscono, rispetto ai vecchi farmaci, un miglior controllo della glicemia, una maggiore sicurezza nell'uso, riducono le ipoglicemie hanno dimostrato benefici cardiovascolari". In Sardegna 1 bambino ogni 150 e' con diabete di tipo 1. Ogni anno in Sardegna vengono diagnosticati circa 120 nuovi casi di diabete tipo 1 nella fascia di eta' 0-14 anni e un bambino ogni 150 e' affetto da questa patologia.
"Attualmente in Sardegna l'accesso alle tecnologie e' piuttosto limitato, soprattutto per quelle di nuova generazione disponibili invece nelle altre regioni. Nonostante l'incidenza cosi' alta, la regione Sardegna garantisce l'erogabilita' di sensori per il monitoraggio glicemico intermittente a un numero limitato di pazienti in eta' pediatrica e pertanto tutti i bambini con nuova diagnosi di diabete, non avendo diritto, devono provvedere all'acquisto a proprie spese- interviene Carlo Ripoli, direttore Ssd diabetologia pediatrica, Ao G.Brotzu di Cagliari-. La situazione non e' migliore per cio' che riguarda la prescrizione dei microinfusori. Gli strumenti piu' moderni in grado di funzionare anche in modalita' automatica e quelli senza catetere (patch pump, una categoria molto amata dagli adolescenti) e' completamente esclusa dalle possibili scelte terapeutiche dei pazienti e dei diabetologi. L'uso delle tecnologie piu' moderne consente di migliorare il 'Time in Range' (tempo trascorso, nell'arco delle 24 ore, all'interno di un preciso intervallo di valori glicemici), le glicemie medie e la variabilita' glicemica e quindi di ridurre il rischio delle temute complicanze croniche del diabete (retinopatia, nefropatia). Ma consente anche di limitare le complicanze acute e in particolare le ipoglicemie e l'ansia che ne derivano, sia nei pazienti sia nei genitori dei bambini piu' piccoli (particolarmente a rischio perche' non in grado di riferire i sintomi del calo degli zuccheri nel sangue). Il risultato e' avere pazienti piu' sereni, meno stressati dalla patologia e con rischio di complicanze future notevolmente ridotto".
L'appello alle istituzioni: omologhiamo la Sardegna alle altre regioni. "Garantire l'accesso alle nuove tecnologie, microinfusori e sensori: e' fondamentale. Questi dispositivi rappresentano la nuova frontiera nel campo della cura della malattia, capaci di migliorare la qualita' della vita del paziente non solo sul piano terapeutico ma anche su quello psicologico e sociale- spiega Riccardo Trentin, presidente Federazione rete sarda diabete Ets-Odv (Ente del terzo settore-Organizzazione di volontariato)-. L'accesso alle nuove tecnologie rappresenta un tassello dei molti traguardi che i diabetici sardi tardano a 'conquistare' sul fronte dell'equita' nelle pari opportunita' di cura e della garanzia del diritto alla salute". La Federazione rete sarda diabete Ets-Odv fa un appello alle istituzioni sanitarie sarde: "Consentite anche alla Sardegna di prescrivere in deroga rispetto al bando Piemonte".
Aspettando che la Regione recepisca gli aggiornamenti e le prescrizioni. "Attualmente in Sardegna, dopo la recente entrata in vigore dell'accordo Quadro della regione Piemonte, possono essere prescritti un numero limitato di device- conclude Ghiani-. Dopo questo periodo di emergenza, stiamo aspettando fiduciosi che la Regione Sardegna recepisca gli aggiornamenti tecnologici in modo da garantire un equo accesso alle cure".
(Wel/ Dire)