Focus su ritorno a normalita' in rivista 'Pediatria' con psicologo Biondi
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 19 giu. - "Dopo la quarantena dagli adolescenti e' prevedibile una maggiore richiesta di un'autonomia che e' stata oltremodo frenata. Sara' importante recuperare i processi di contrattazione che non venivano quasi piu' utilizzati: il patto tra genitore e adolescente dovra', pero', essere capace di trasformarsi in considerazione degli effetti del Covid-19, dovra' essere un patto responsabile, cui entrambi gli attori daranno continuita' per verificarne il rispetto". Lo scrive Gianni Biondi, psicologo clinico, psicoterapeuta, socio fondatore e componente del consiglio direttivo della Societa' italiana di psicologia pediatrica (Sipped), nella rivista 'Pediatria' della Societa' italiana di pediatria (Sip).
Nell'articolo 'La quarantena degli adolescenti e il ritorno alla normalita'', Biondi evidenzia le difficolta' di ragazze e ragazzi riscontrate in questa nuova fase di riapertura: "Anche gli adolescenti piu' grandi- scrive- potranno incontrare qualche difficolta' di fronte al passaggio a un dopo che presentera' notevoli cambiamenti, non tutti prevedibili. Non sono pochi i giovani che manifestano un certo timore nel tornare fuori. Si osserva una certa ambivalenza tra un forte desiderio di poter uscire, rivedere gli amici, riprendere i legami e l'insicurezza di un ritorno tra mascherine, distanziamenti fisico-sociali e limitazioni".
Per far fronte a queste situazioni il socio fondatore Sipped spiega: "Sara' importante accogliere il loro senso di inquietudine e si sentiranno aiutati a elaborare la moltitudine di pensieri contrastanti (alcuni angoscianti) se percepiranno il tentativo dei genitori di comprendere il loro disagio".
Nell'articolo lo psicologo evidenzia anche una delle maggiori preoccupazioni segnalate dai giovani: "Quella di un aumento della confusione relativa al proprio futuro. Il silenzio degli adolescenti non sempre vuol dire mancanza di pensieri tristi, di riflessioni a volte cosi' angoscianti da essere affrontate in solitudine. Nei colloqui- prosegue Biondi- e' emersa una diffusa paura per la salute dei congiunti, in precedenza scarsamente avvertita. In alcuni giovani si e' osservato un aumento di un senso di solitudine rispetto a prima della quarantena. Tale disagio si e' convertito in sentimenti di rabbia per lo piu' contenuta, ma che e' sembrata aumentare con il tempo.
Occorrera'- conclude- che genitori, educatori, pediatri, psicologi, tengano conto di queste improvvise mutazioni dello stato psicologico di alcuni giovani che potrebbero portare a reazioni e conflitti difficili da gestire".
(Wel/ Dire)