Sipps: Qualche sacrificio per rientro a scuola, ma ne vale la pena
'Tre regole: mascherina, distanziamento e igiene mani'
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 5 giu. - "Per tornare a scuola occorrera' garantire la prevenzione primaria tramite tre strumenti fondamentali: distanziamento fisico, mascherine e lavaggio delle mani. Sara' un sacrificio ma ne varra' la pena": a parlare di ritorno tra i banchi in sicurezza e' Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps, la Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale, che Redattore Sociale ha interpellato per un'analisi delle indicazioni e controindicazioni per le misure previste nel piano di riapertura delle scuole a settembre.
"Da oggi a settembre la situazione epidemiologica potrebbe mutare completamente, sia in meglio che in peggio- premette- Allo stato attuale, i tre principi del distanziamento fisico, dell'uso della mascherina e dell'igiene delle mani sono imprescindibili e complementari", afferma. E per quanto richiedano sacrificio e pazienza, soprattutto quando si parla di bambini, "sono le armi di cui abbiamo bisogno per combattere un nemico che e' ancora in giro e con il quale dobbiamo oggi convivere". Come aiutare allora i bambini ad accettare queste regole e questo nuovo modo di stare a scuola? "La nostra raccomandazione alle famiglie e' di far prendere confidenza gia' in questi mesi con le tre condotte preventive. Le parole chiave oggi sono cautela e tutela. Sappiamo poco di questo virus: e' possibile che i bambini si contagino in maniera minore, tuttavia trasmettono la malattia. La mascherina, quindi, se la situazione epidemiologica sara' a settembre la stessa di oggi, dovra' essere indossata in tutte le situazioni in cui usciranno di casa ed entreranno in contatto con altri.
Naturalmente, dovra' essere della misura e della forma adatta, per procurare il minor fastidio possibile".
A chi ipotizza che l'uso prolungato della mascherina possa nuocere alla salute dei bambini, Di Mauro obietta: "Danni non ce ne sono, basti pensare al chirurgo che la indossa tutto il giorno". Ci sono pero' a tal proposito "altre due parole chiave: buon senso ed equilibrio. All'aria aperta, con le giuste distanze, o per correre e fare attivita' motoria, la mascherina non sara' necessaria. E lo stesso potrebbe essere evitata se, con la divisione delle classi, si riuscira' a garantire il distanziamento in aula. Naturalmente, poi, tutto dipendera' dalla circolazione del virus: se in una regione, per esempio, i contagi dovessero azzerarsi per settimane, allora queste regole potranno essere riviste. Nel frattempo, dobbiamo avere ben chiaro che queste tre misure ci hanno salvato e ci stanno salvando: non possiamo permetterci di essere superficiali. Difendendo i bambini, difendiamo gli adulti e sopratutto i nostri anziani".
Sara' difficile e problematico far accettare ai bambini queste norme di prevenzione? "Io non credo, basta abituarli. Oggi vedo i miei piccoli pazienti presentarsi in studio con le loro mascherine, indossate anche con un certo orgoglio". E nel caso in cui l'uso della mascherina fosse incompatibile, per esempio, con una disabilita' o con una patologia? "Ci sono delle deroghe all'obbligo, ma il mio consiglio e' sempre quello di provare.
Nessuno vuole castigare, ma la prevenzione deve starci a cuore, fin quando non ci giungera' la bella notizia che il virus e' scomparso dalla faccia della terra. Perche', questo e' certo, alla fine vinceremo noi".
(Wel/ Dire)
|