Roma, 28 feb. - 'Neuroblastoma alto rischio, la guarigione e' possibile? I dati del Gruppo Italiano Neuroblastoma'. Questo il titolo del convegno che ha riunito a Genova ricercatori e clinici che in Italia si dedicano allo studio del neuroblastoma, tra i piu' frequenti tumori solidi dell'infanzia.
Dal 1976 il Gaslini coordina a livello italiano le attivita' per un inquadramento e trattamento sempre all'avanguardia, in collaborazione con il Laboratorio della Fondazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma, l'Universita' di Genova-San Martino, l'INT di Milano, l'Ospedale Meyer di Firenze, il Bambino Gesu' di Roma, la Citta' della Speranza di Padova, il CEINGE di Napoli, il CIBIO di Trento e piu' di 30 centri di oncologia pediatrica aderenti all'AIEOP.
"Dal 1976 ad oggi vi e stato un costante miglioramento dei risultati e si e' passati da una sopravvivenza a 5 anni per tutte le forme di Neuroblastoma dal 35% al 75%, e per le forme metastatiche dal 7% al 50%. Questo progresso si e' inizialmente manifestato negli anni '80 per l'uso della chemioterapia ad alte dosi con il trapianto di midollo- si legge in un comunicato dell'Istituto Giannina Gaslin- e piu' recentemente grazie all'acquisizione nell'armamentario terapeutico di un anticorpo monoclonale specifico per il neuroblastoma. Ma certamente il 50% di guarigioni non e' ancora abbastanza e l'incontro ha lo scopo di fare il punto sulle ricerche biologiche e sulle novita' terapeutiche, al fine di promuovere la discussione e definire linee di ricerca e algoritmi terapeutici per migliorare ancora la cura di questi bambini".
Anche nelle forme localizzate e nel bambino sotto l'anno di eta' alla diagnosi - dove "gia' erano evidenti buoni risultati - si e' assistito ad un ulteriore miglioramento, con percentuali di guarigione intorno al 90% e un reale progresso e' stato fatto nell'identificazione, grazie in particolare alla genetica, dei bambini che possono guarire con poca o nessuna terapia, senza gli effetti collaterali tardivi della chemioterapia e della radioterapia. E ancora, grazie alla genetica- continua il comunicato- sono state individuate alcune alterazioni molecolari di alcuni casi di malattia avanzata che possono essere fatte bersaglio di farmaci specifici combinati alla chemioterapia, facendo intravedere la possibilita' reale di combattere con successo forme che a tutt'oggi hanno una pessima prognosi. Ed oggi inizia ad essere possibile studiare e classificare ancora meglio questi piccoli, anche con il semplice prelievo di poche gocce di sangue periferico".
Alberto Garaventa, direttore UOC Oncologia Clinica e Sperimentale dell'Istituto Gaslini, aggiunge: "Oggi sono stati fatti passi avanti, il Gaslini e' sede del Registro Italiano Neuroblastoma che raccoglie oltre 4 mila casi, e di una bio banca integrata di tessuto e dati genomici, una fonte preziosa per i ricercatori. La sfida e' continuare a mantenere un livello elevato nella diagnosi e cura del neuroblastoma, ma anche lo sviluppo di alcuni filoni di ricerca importanti e innovativi che guardino alla terapia personalizzata". Al convegno parteciperanno oltre 100 biologi e oncologi impegnati nello studio del neuroblastoma sospinti dall'Associazione italiana per la lotta al neuroblastoma, che dal 1993 e' in prima linea insieme ad altre associazioni nel sostegno a tutte queste attivita' e porteranno la loro testimonianza alcuni genitori e bambini diventati grandi per una spinta in piu' per sostenere le attivita' di ricerca e di cura.
(Wel/ Dire)