Attenersi a evidenze. Info distinte per eta': a under5 rispondere se chiedono
Roma, 28 feb. - "Stiamo perdendo il buon senso. Occorre fare riferimento alle evidenze scientifiche e alle comunicazioni ufficiali del ministero della Salute. Atteniamoci a questo", afferma Paola Marchisio, presidente della sezione lombarda della Societa' italiana di pediatria (Sip), che per proteggere i bambini dal Coronavirus consiglia di "far loro lavare le mani per il tempo necessario a cantare due volte 'Tanti auguri a te': 20 secondi".
La professoressa associata di Pediatria all'Universita' degli studi di Milano (Unimi) e direttore della Pediatria Alta Intensita' di Cura della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, opta per una soluzione non traumatica, ma divertente, che sappia trasmettere ai bambini l'idea che le mani vadano lavate bene. "Se lo si insegna ai piu' piccoli fin dalla tenera eta' diventa un gioco. In secondo luogo- prosegue la pediatra- non si deve starnutire per aria, ma nell'incavo del braccio, e se si adopera un fazzoletto e' opportuno poi gettarlo in un contenitore. Le mamme che hanno piu' figli, nel caso in cui uno di questi abbia il raffreddore, sarebbe opportuno che cercassero di non far stare troppo vicini i bambini e comunque lavassero con accuratezza i giocattoli comuni".
Marchisio rassicura, tuttavia, che "in questo momento i bambini non sono la fascia di eta' piu' colpita". È questo il dato che differenzia il Coronavirus dall'influenza, che invece colpisce tipicamente le persone molto anziane o i bambini molto piccoli. "Sappiamo ancora molto poco di questo virus, di certo finora non sono segnalati casi pediatrici e pochissimi sono quelli sotto i vent'anni. Probabilmente essendo i bambini abituati ad essere immersi tra molteplici virus respiratori diversi, il loro sistema immunitario reagisce differentemente", chiarisce la studiosa.
Su come spiegare questo clima di emergenza ai bambini, la presidente Sip Lombardia consiglia "innanzitutto di distinguerli per fasce d'eta'. Inoltre- aggiunge- farli stare a casa non significa rinchiuderli tra quattro mura con le finestre serrate. Oggi a Milano e' primavera ed e' ragionevole farli giocare per qualche ora all'aperto, evitando di andare nei luoghi di assembramento come i centri commerciali, i musei e le scuole.
Per i bambini piccoli, sotto i 5 anni, oggi e' un giorno come un altro, in piu' questa e' la settimana di Carnevale e sarebbero rimasti comunque a casa da mercoledi'".
Sopra i 5 anni bisogna invece "raccontare una verita' che sia adeguata alla loro eta'. Il coronavirus e' un nuovo virus- spiega Marchisio- e loro sanno cosa sia un virus, ovvero un animaletto che provoca infezioni. Bisogna dirgli che per proteggersi devono lavarsi le mani spesso e se qualcuno starnutisce e tossisce non devono andargli troppo vicino". In sostanza le indicazioni da seguire per evitare il contagio da Coronavirus sono le stesse che si attuano per stare alla larga dall'influenza, anche se in quest'ultimo caso esistono il vaccino e farmaci specifici. "La Sip nazionale ha sottoscritto il calendario per la vita 2019 che sollecita, infatti, la diffusione del vaccino antinfluenzale fin dal settimo mese di vita. Contro l'influenza esistono, quindi, sia il vaccino che i farmaci antivirali noti e sappiamo anche che l'influenza in questo momento e' molto diffusa ma non fa paura- ricorda Marchisio- anche se non bisogna mai abbassare la guardia perche' i dati del CdC negli Stati Uniti mostrano che l'influenza miete ancora molte vite pure tra i bambini".
Poiche' il coronavirus e' un nuovo virus, "non abbiamo ne' il vaccino, ne' i farmaci e occorre lavarsi le mani bene ed evitare contatti con chi ha forme respiratorie. È noto che il contagio da infezioni avviene in un raggio d'azione di due metri, entro i 2 metri ti infetti, oltre i 2 metri il rischio e' nullo".
Riassumendo, allora, la presidente della Sip Lombardia ricorda che "sotto i 5 anni non va fatta alcuna lezione sul virus, ma si consiglia di rispondere solo se fanno domande. Ai piu' grandi e' importante spiegare il perche' non vanno a scuola e impegnarli in attivita', facendoli uscire e, in casa, aprendo le finestre per far cambiare l'aria". Importante, secondo Marchisio, e' "non lasciare mai bambini e adolescenti da soli con i tablet a cercare notizie. Le informazioni vanno raccolte solo dai siti ufficiali".
Chiarimenti arrivano infine sul versante dei nonni. "I bambini devono restare lontani dai nonni solo se stanno male. Questo principio vale per il raffreddore e la febbre oltre che per il Coronavirus. Utilizziamo le stesse raccomandazioni- conclude- tipiche per tutte le situazioni epidemiologiche invernali".
(Wel/ Dire)