Roma, 7 feb. - I primi sintomi della meningite fulminante "ricordano quelli di una banale influenza, poi nelle 8-10 ore successive iniziano a comparire" quei segnali che forniscono "un orientamento verso la gravita' della malattia". Ma e' tra la 15esima e la 20esima ora che "si comincia a parlare di sintomi terminali, caratteristici di una fase in cui 1 paziente su 10 muore e 3 su 10 hanno esiti permanenti. La meningite ha la caratteristica di portare in pochissime ore alla morte del paziente e nel 2020 quest'andamento ancora non si e' modificato". A dirlo e' Alberto Villani, presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), intervistato dall'agenzia Dire a margine del congresso 'Vaccini e vaccinazioni: un approccio di valore', organizzato dalla Societa' italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanita' pubblica (SItI) a Roma.
Le condizioni assistenziali dei pazienti, cosi' come "la terapia intensiva sono migliorate moltissimo, ma il germe rimane un germe particolarmente aggressivo, per cui quando decide di far male non perdona". La partecipazione del presidente Sip al congresso di oggi si iscrive dunque proprio nella necessita' di "di parlare di questa malattia e della necessita' di vaccinarsi anche quando non c'e' l'episodio acuto di cronaca. Bisogna comprendere- spiega il pediatra- che grazie ai vaccini queste malattie sono governabili e possono essere sconfitte".
La raccomandazione ai genitori, quindi, "e' che la vaccinazione dei bambini per meningite menigococcica venga effettuata gia' dai primissimi mesi di vita", perche' e' proprio nel frangente "del primo anno di vita che la malattia colpisce maggiormente, con un picco tra il quarto e l'ottavo mese- puntualizza Villani- Prima lo si fa, quindi, meglio e'".
Le vaccinazioni contro la meningite, inoltre, "funzionano benissimo. Ne disponiamo sia contro il meningococco B che contro quello A-C-W-Y". Tra l'altro, per i genitori e' importante ricordare che "questi vaccini sono previsti dai Lea e possono essere effettuati con il sostegno del Ssn". In eta' piu' adulta, poi, "e' possibile prevedere dei richiami. Per il meningococco A-C-W-Y solitamente questi sono previsti in eta' preadolescenziale, tra i 12 e i 15 anni, ma e' auspicabile che avvengano anche nella fascia d'eta' 6-9 anni, come abbiamo indicato nel calendario per la vita". Infine, e' sempre importante ribadire, conclude Villani, "che le vaccinazioni ci permettono di combattere delle malattie per le quali non esiste altra possibilita' di cura".
(Wel/ Dire)