Coronavirus e minori allontanati, avvocato: No sospensione incontri genitori
Pichierri (Rete Sociale): È discriminazione, leso diritto primario
Roma, 3 apr. - "Segnalo il grido di dolore di quei bambini allontanati dalle proprie famiglie di origine e che gia' prima dell'emergenza Covid-19 potevano incontrare in maniera limitatissima i propri genitori. Si trattava di un'ora a settimana, oppure un'ora ogni quindici giorni. Oggi non possono piu' incontrarli perche', in questa situazione di emergenza, si e' ben pensato di sospendere gli incontri nei cosiddetti spazi neutri, nonostante siano ben lontani dall'essere degli assembramenti. In realta' erano dei luoghi assolutamente protetti dove si presentava il genitore, il bambino e al massimo un educatore". Questa la segnalazione dell'avvocato Catia Pichierri, rappresentante legale dell'associazione Rete sociale Aps, relativa alle recenti decisioni prese dal Governo.
"Si e' scelto di limitare gli spostamenti e quindi di sospendere gli incontri in spazio neutro. Il problema- spiega la legale di Milano- e' che questa sospensione e' a data da destinarsi, e che non si siano neanche previsti dei palliativi, ad esempio delle video chiamate". Pichierri aggiunge: "Cosi' come il Governo si premura di garantire il diritto allo studio, sostiene e sosterra' economicamente le scuole per garantire che tutti i bambini possano avere un computer presso le loro case ed effettuare le videolezioni, sembra che non sia della stessa importanza invece il diritto alla genitorialita', all'affetto e all'amore del proprio genitore da parte di quel bambino collocato in altre famiglie o strutture". La cosa ancora "piu' grave- prosegue l'avvocato- e la discriminazione che si viene a creare sul genitore in caso di allontanamento del figlio. Nell'ambito di una normale separazione o di un normale divorzio, il genitore che non e' il collocatario del minore puo' tranquillamente incontrare il bambino, come e' stabilito dalla circolare del governo e poi da alcune sentenze, quali quella del tribunale di Milano- fa sapere Pichierri- in cui e' specificato che in questa situazione di emergenza il diritto di visita di quel genitore e di quel bambino deve essere garantito. Non e' cosi', invece, per il diritto del bambino all'interno di un contesto di una famiglia gia' fragile di per se'. Un bambino che immaginiamo abbia subito diversi traumi, perche' allontanato dalla propria famiglia, e oggi non puo' nemmeno incontrare il suo papa' o la sua mamma.
Questo credo sia inaudibile. Dal punto di vista del diritto Costituzionale- conclude- viene leso il diritto primario per quel bambino nel garantire la sua sana ed equilibrata crescita".
(Wel/ Dire)
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