Coronavirus, Sip: Nulla piu' come prima, epidemia mostra carenze
Villani: Maggiore attenzione a malattie infettive, troppo ignorate
Roma, 3 apr. - 'Coronavirus anno 2020. A.c. e d.c., nulla sara' piu' come prima'. È il titolo dell'editoriale di Alberto Villani, presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip) che apre il numero di marzo della rivista Pediatria interamente dedicato al Covid-19.
"Il Coronavirus ha sconvolto il mondo intero. Nessuno era preparato a quanto sta accadendo: non la sanita', non la ricerca, non la politica, non l'economia, non la comunicazione, non la scuola, non lo sport, non la popolazione, nessuno. Quello che al momento conosciamo (meta' marzo 2020) su questo nuovo Coronavirus- spiega il medico- in realta' molto poco, puo' essere riassunto nei seguenti punti e' che e' un virus altamente contagioso; determina malattia grave in meno del 10% dei casi; e' responsabile di una grave polmonite interstiziale che richiede spesso assistenza in terapia intensiva; ha una letalita' di circa il 3-4%; colpisce poco e in forma lieve l'eta' evolutiva", precisa Villani.
Certamente l'epidemia ha evidenziato in Italia, ma non solo, "l'estrema fragilita' organizzativa e la scarsa preparazione nell'affrontare situazioni straordinarie e che, purtroppo, potranno ripetersi in futuro. È molto importante fare tesoro di quanto sta accadendo- sottolinea il pediatra- per poter essere pronti ad affrontare, con competenza e tempestivita', eventuali nuove emergenze epidemiologiche".
La Societa' italiana di pediatria da anni e' impegnata nell'evidenziare l'importanza della conoscenza delle malattie infettive tra i pediatri, dedicando all'infettivologia molto dell'impegno formativo e di aggiornamento in favore dei propri soci. In particolare, la diffusione della cultura vaccinale tra i pediatri e le istituzioni, nella popolazione e attraverso i me dia, e' stata particolarmente efficace e di successo: "Un indiscusso e riconosciuto merito della Sip", puntualizza il presidente.
"È di fondamentale importanza fare tesoro dell'esperienza Coronavirus- aggiunge Villani nell'editoriale della rivista Pediatria- per programmare una maggiore attenzione nei confronti delle malattie infettive, per troppo tempo trascurate, se non addirittura ignorate. Sarebbe colpevolmente imperdonabile, terminata l'emergenza epidemiologica in atto, continuare a occuparsi prevalentemente e/o esclusivamente di malattie non trasmissibili, di malattie rare, di cronicita'.
Personalmente ho sempre esposto le mie perplessita' sulla superficialita' di questo atteggiamento negazionista dell'importanza delle malattie infettive. Dovremo fermamente ottenere, dalle istituzioni, pari attenzione per le malattie infettive e per creare le condizioni culturali e di gestione, che permettano di affrontare con maggiore efficienza e serenita' situazioni straordinarie, quale quella del Coronavirus, ma che sappiamo ci troveremo a dover purtroppo affrontare in futuro".
L'epidemia Coronavirus nel 2020 "divide la storia del mondo in a.c. (ante coronavirus) e d.c. (dopo coronavirus) e nulla potra' piu' essere come prima. Che il Servizio sanitario nazionale fosse in grande sofferenza (strutture, dotazione di apparecchiature, personale) era stato denunciato da anni dai pediatri, della Sip in particolare, ma anche da parte dei medici e di coloro che lavorano in Sanita'. La carenza dei posti di terapia intensiva, particolarmente in alcune aree italiane, era ben nota. L'epidemia di Coronavirus ha drammaticamente evidenziato carenze e criticita': a tutti noi tocca porre il massimo impegno per cogliere dalla crisi, scatenata da questa straordinaria situazione, l'opportunita' per migliorare ed evitare che si possa ripetere in futuro un dramma di tali dimensioni. In conclusione non posso che esprimere apprezzamento per quanto i pediatri e le pediatre, gli infermieri e le infermiere stanno facendo in tutta Italia e in ogni contesto, con professionalita' e impegno, con dedizione e senso del dovere, con la passione e l'amore- conclude- che li contraddistingue".
(Wel/ Dire)
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