Su Pediatrics nuovo studio Usa punta su carenza formazione pediatri
Roma, 20 set. - Solo un bambino su tre che risulta essere a rischio di un disturbo dello spettro autistico viene inviato da uno specialista per una valutazione aggiuntiva. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Pediatrics, che sottolinea la necessita' di una formazione aggiuntiva per i pediatri sul processo di rinvio dei bambini con un sospettato disturbo dello spettro autistico.
La ricerca tutta statunitense - che ha visto collaborare il Centro sull'autismo del Texas Children's Hospital, il dipartimento di Pediatria del Baylor College of Medicine (Texas), il Children's Hospital Colorado e l'University of Colorado School of Medicine - ha analizzato le pratiche di screening di 290 pediatri e gli esiti diagnostici tra giugno 2014 e giugno 2016.
Gli screening sui disturbi dello spettro autistico nei bambini piccoli avviene generalmente attraverso le M-CHAT a 18 e a 24 mesi. Nel campione di studio solo il 31% dei bambini che aveva fallito l'M-CHAT (questionario rivolto ai genitori con lo scopo di identificare i segni precoci dell'autismo) e' stato inviato da uno specialista. "Gli alti tassi di screening specifici per i disturbi dello spettro autistico non si traducono quindi necessariamente in aumenti degli invii successivi per la valutazione dell'autismo o di diagnosi di disturbi dello spettro autistico. Questo- fanno sapere gli studiosi- contribuisce ad accrescere i ritardi nella ricezione delle diagnosi" (Red/ Dire)