Roma, 13 set. - "Il diabete e' una malattia comune nell'adulto ma colpisce anche il bambino e, anzi, e' la patologia endocrina piu' comune in pediatria. Si stima che in Italia siano presenti almeno 16mila bambini affetti da diabete e che ogni anno circa 1.500 bambini presentino l'esordio della malattia". Lo fanno sapere in una nota congiunta la Societa' Italiana di Pediatria (Sip) e la Societa' Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp). "Da studi effettuati negli ultimi 10 anni- prosegue la nota- circa il 40% (stabile in questi anni) dei bambini diabetici all'esordio presenta una temibile complicanza la chetoacidosi diabetica, che una volta instaurata richiede una attenta ed esperta gestione in ambito ospedaliero specialistico".
Per questo la Sip e la Siedp hanno definito un protocollo per la sua gestione, in modo da evitare "le temibili complicanze (0,15-0,3%) della chetoacidosi diabetica- spiegano le societa'- che vanno da conseguenze neurologiche gravi fino alla morte, come purtroppo tuttora accade e come sembrava fosse accaduto nei giorni scorsi al piccolo Giulio, il bambino di tre anni morto nel vicentino, che dalle prime indiscrezioni sembrava essere deceduto in seguito a complicanze del diabete".
Il diabete esordisce usualmente con tre sintomi principali: il paziente beve di piu', urina di piu' e tende a perdere peso.
L'esame delle urine e della glicemia permette di fare diagnosi: glucosio nelle urine e chetoni, glicemia elevata nel sangue.
Tuttavia, a volte, le manifestazioni cliniche all'esordio della malattia sono complicate dalla presenza di altri sintomi o patologie concomitanti che confondono il quadro.
"La diagnosi precoce del diabete- proseguono ancora la Sip e la Siedp- e' fondamentale e riduce moltissimo il rischio delle complicanze acute del diabete (chetoacidosi) conseguenti alla grave compromissione metabolica, presente per definizione all'esordio della malattia. Una procedura semplice ed efficace per fare diagnosi precoce e' rivolgersi al pediatra ed eseguire un test di immediata risposta delle urine se il bambino beve e urina di piu' del solito".
Alla stessa maniera, la Societa' Italiana di Pediatria e la Societa' Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica chiedono che "a tutti i bambini che si presentano per una valutazione in un pronto soccorso pediatrico, accanto alla valutazione dei parametri rilevati di routine (pressione saturazione frequenza cardiaca etc), sia eseguita una glicemia capillare che permetterebbe il pronto riconoscimento della situazione". Al momento non e' possibile prevenire il diabete dei bambini, concludono le societa', ma "la chetoacidosi diabetica si'. E' allora importante che tutti i genitori vengano informati e proprio a questo scopo".
(Red/ Dire)