"Incontro con le parti interessate per definire nuovi modelli assistenziali"
Roma, 13 set. - "Le dolorose vicende verificatesi di recente nell'ambito del panorama sanitario della Calabria sono un'ulteriore dimostrazione, ove c'e' ne fosse bisogno, del caos organizzativo, gestionale e amministrativo in cui versa attualmente la sanita' della nostra Regione. Una sanita' malata in cui la gran parte delle Aziende Sanitarie e' priva dei Direttori Generali e le misure eccezionali fino ad oggi adottate dagli organi di Governo per garantire un sistema sanitario che possa rispondere alle esigenze di salute dei cittadini calabresi, privati da ormai troppo tempo, e, non si sa ancora per quanto, di un fondamentale diritto, hanno dimostrato, purtroppo, la loro assoluta inadeguatezza". Lo dichiarano le Societa' scientifiche dell'area pediatrica (Societa' Italiana di Pediatria-SIP, Societa' Italiana di Neonatologia-SIN), e le Associazioni rappresentative delle sue articolazioni professionali, pediatri ospedalieri, del territorio e universitari (Coordinamento dei Direttori delle Unita' Operative di Pediatria-CUOP, Federazione Italiana di Medici Pediatri- FIMP, Confederazione Italiana Pediatri-CIPE, Associazione Pediatri Ospedalieri Italiani-ASPOI), riunitesi a Lamezia Terme su invito del presidente della Sip - Regione Calabria, che di fronte a questa "drammatica situazione" hanno deciso di far sentire la loro voce per chiedere alle autorita' competenti, anche con la collaborazione dei professionisti operanti nelle varie strutture sanitarie della Regione, l'adozione di nuove e non piu' procrastinabili iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dell'assistenza pediatrica nella Regione.
L'iniziativa non e' nuova, perche' gia' nel maggio 2015 le stesse Organizzazioni presentarono sia al Commissario ad Acta di allora che al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria un documento dal titolo "Linee di indirizzo per il miglioramento dell'appropriatezza clinica ed organizzativa dell'assistenza pediatrica ospedaliera nella Regione Calabria", in cui erano riportate proposte concrete per una riorganizzazione dell'assistenza pediatrica ospedaliera e territoriale calabrese. Proposte che non ebbero alcun seguito. "La conseguenza e' stata che i problemi allora segnalati si sono aggravati nel tempo fino a giungere all'insostenibile situazione attuale- ricordano le associazioni- caratterizzata da una condizione strutturale e tecnologica delle Unita' Operative di Pediatria non sempre adeguata agli standard assistenziali e, soprattutto, da una grave crisi degli organici delle stesse. Infatti, negli ospedali 'Spoke' con annesso punto nascita, a causa dello scarso numero di medici in servizio, aggravato ancora di piu' dal blocco del turn-over e dall'applicazione delle nuove norme per il pensionamento (quota 'cento'), si e' spesso costretti a ricorrere a personale esterno per la copertura dei turni notturni a discapito della qualita' dell'assistenza e con aumento del rischio clinico. Ma quello che oggi appare ancora piu' preoccupante e' l'assenza di un piano adeguato di riqualificazione dell'assistenza pediatrica regionale nel contesto di un progetto piu' ampio ed organico di una rete socio-sanitaria integrata ospedale-territorio. Mancano, infatti, iniziative finalizzate a realizzare una nuova organizzazione sanitaria 'calabrese', all'interno della quale siano ridefiniti il ruolo dell'ospedale, del territorio e dell'Universita', quest'ultima con funzione di formare le nuove forze lavoro, patrimonio irrinunciabile per questa regione, ma in gravi difficolta' strutturali e di organico che hanno contribuito al mancato accreditamento della Scuola di Specializzazione in Pediatria per questo anno". L'obiettivo e' quello di assicurare in ogni struttura sanitaria il personale e le risorse adeguate a soddisfare i bisogni di salute dei bambini calabresi e permettere a tutto il personale sanitario coinvolto di svolgere la propria attivita' con efficienza e in sicurezza.
"A questo si aggiunge poi la mancanza di un efficiente sistema di verifica e di controllo, le cui funzioni sono state demandate ad agenzie che, nel tempo, si sono rivelate a dir poco inadempienti. Le Societa' scientifiche e le Associazioni che sottoscrivono questo documento, nel sollecitare un'attenta analisi delle cause che nel tempo hanno causato l'attuale compromissione dell'assistenza pediatrica regionale e la verifica delle eventuali responsabilita' a vario livello, chiedono alle autorita' in indirizzo che sia dato riscontro a questo documento con la convocazione di un incontro urgente con le parti interessate per definire nuovi modelli assistenziali capaci di garantire nelle strutture sanitarie regionali adeguati standard di funzionalita' ed efficaci processi di cura in condizioni di sicurezza per i bambini e gli operatori sanitari". In questa prospettiva le Societa' scientifiche, le Associazioni dei Pediatri di famiglia e il Coordinamento dei Direttori di S.C. di Pediatria della Regione Calabria offrono "fin da ora, la loro piena disponibilita' ad una stretta collaborazione con le rappresentanze del Governo e con gli Organismi Regionali competenti, sottolineando tuttavia che se si dovesse verificare, come in passato, un atteggiamento di chiusura verso qualsiasi proposta di collaborazione, non esiteranno a tutelare nelle sedi competenti la salute dei pazienti e dei sanitari, soprattutto se dovessero ricorrere condizioni strutturali e organizzative che possano rappresentare situazioni di rischio sia per i bambini che per gli operatori sanitari. Restano, pertanto, in attesa di un sollecito riscontro per l'avvio di un percorso condiviso per dare ai bambini calabresi una sanita' 'giusta'".
(Red/ Dire)