Roma, 13 set. - Imparare a salvare le vite dei bambini giocando. Sembra strano, ma e' proprio cosi'. Questo l'obiettivo dei Pediatric simulation games, le Olimpiadi dell'emergenza pediatrica in corso a Latina e che si concluderanno con la finale di sabato 14 settembre.
Trentaquattro le squadre di specializzazione in Pediatria provenienti da ogni parte di Italia, che si stanno sfidando insieme a quelle di 6 universita' straniere (spagnole, francesi, lettoni e algerine) per un totale, compresi i coach, di 400 persone arrivate nel capoluogo pontino.
L'iniziativa e' alla sua terza edizione e guarda gia' al futuro con la preparazione dei Giochi mondiali di simulazione pediatrica che si terranno nel 2020 a Citta' del Messico.
Gli specializzandi sono chiamati alla risoluzione di casi dell'emergenza/urgenza pediatrica creati con l'obiettivo di seguire corretti comportamenti diagnostici e terapeutici da attuare nella gestione dell'emergenza secondo le piu' moderne linee guida internazionali. Gli studenti intervengono su manichini-robot ad alta tecnologia, collegati tramite sensori al computer, che forniscono i parametri vitali del 'bambino' al fine di predisporre il miglior approccio clinico-terapeutico. Nel frattempo in diretta nelle varie aule attrezzate i compagni delle altre universita' seguono la squadra in gara, e alla fine c'e' la discussione del caso pediatrico con tutti i gruppi dello stesso girone. Lo scopo e' chiaramente didattico.
L'iniziativa e' organizzata dall'Universita' Sapienza di Roma in collaborazione con le societa' scientifiche Simeup, Sip, Aha, Onsp, e il Collegio dei direttori delle Scuole di Pediatria.
"Crediamo che attivita' come questa siano fantastiche per i giovani specializzandi pediatri e per la pediatria del futuro e stimolano la formazione. Ringraziamo la societa' pediatrica per queste Olimpiadi e siamo lieti di poter partecipare e implementare questa iniziativa. L'obiettivo e' anche quello di omogeneizzare a livello europeo non solo la formazione di questi ragazzi, ma anche e soprattutto di offrire uguali cure a tutti i bambini in Europa. Questo giovera' all'intercambio di personale medico all'interno delle societa' scientifiche", ha spiegato all'agenzia Dire il professor Abel Martinez Mejias, vice presidente della Societa' di pediatria d'urgenza spagnola.
(Red/ Dire)