Roma, 18 ott. - Si e' svolta il 15 ottobre la conferenza stampa, alla Camera dei deputati, indetta dalla deputata Veronica Giannone, Segretario Commissione Bicamerale per la tutela dell'Infanzia e dell'adolescenza, sul caso di Laura Massaro, sul quale nei giorni scorsi ha presentato anche un'interpellanza al ministro Bonafede.
Un decreto esecutivo del Tribunale dei minori di Roma- questo l'ultimo atto della vicenda giudiziaria che ha colpito questa madre e il suo bambino- ha stabilito che il figlio di Laura Massaro, un bimbo di 9 anni, debba essere allontanato dalla madre accusata di PAS (alienazione parentale), portato dal padre con il quale il minore ha detto di non voler stare e di averne paura con assistenza h24 dei servizi sociali e in caso di difficolta', se necessario, per un periodo anche in casa famiglia.
"Quello che era previsto nel DDL Pillon, che siamo riusciti a chiudere in un cassetto, accade gia' nei Tribunali. Quando una donna decide di interrompere il circuito della violenza con una separazione o un divorzio, molti tribunali decidono di valutare il rifiuto del bambino a stare con quel padre violento e si interviene attraverso la Consulenza tecnica d'ufficio". A chiarire subito il focus da mettere sotto la lente e' la senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio che ha ribadito i criteri che la CTU deve ottemperare: "Deve fare le domande giuste nella predisposizione dei questionari, deve indagare la violenza.
L'errore e' degradare la violenza a conflitto e dare responsabilita' alla madre del rifiuto da parte del bambino: e' una violazione della Convenzione di Istanbul. La CTU- ha rivendicato Valente- deve avere competenze specifiche, deve valutare e non mediare. I minori vengono usati per esercitare violenza sulle donne e la bigenitorialita' viene ricercata in modo ossessivo anche al di sopra dell'interesse e della volonta' del minore". Il figlio di Laura Massaro- ha detto ancora Valente, ribadendo di non poter entrare nel merito del giudizio sulla storia: "Ha espresso di non voler andare dal padre e ha mostrato di sapersi esprimere, lo dicono gli psicoterapeuti e la scuola". Per questa ragione "nella nostra relazione finale al Parlamento ci sara' un focus su questo tema dei minori".
Al tavolo dei relatori presenti anche l'onorevole Laura Boldrini che di Laura Massaro ha detto: "E' una donna che non ha voluto soggiacere all'ingiustizia". Questa storia "arriva con un vento di restaurazione che entra nelle aule giudiziarie e la donna non viene creduta".
Moltissime le associazioni presenti che hanno preso la parola riportando i loro dati, le esperienze sul campo, le difficolta'. A prendere la parola l'avvocatessa Laura Terracciano di Telefono Rosa; Alessandra Menelao Responsabile dei Centri d'ascolto mobbing e stalking della UIL che ha parlato di "diritti del fanciullo calpestati, chiedendo al ministro della Salute che intervenga sulla PAS che viene usata nei tribunali, ma non riconosciuta in alcun manuale di psichiatria e di passare sotto esame cosa viene insegnato nelle scuole di specializzazione". E ancora Maison Antigone che con Bruna Ricci, Consulente psicologa e CTP, ha ricordato anche l'anomalia per cui "il penale non deve esistere nel civile".
Poco prima della conferenza stampa e' stata diffusa la richiesta della Vicepresidente della Camera dei deputati, Mara Carfagna, alla presidente del Tribunale dei minorenni di Roma, Alida Montaldi, di sospendere il decreto di allontanamento del bambino. CTU, Presidenti dei tribunali, corsi di formazione e giudici onorari in conflitto d'interessi rappresentano il vulnus di queste storie.
E' Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, relatrice del Codice Rosso, ad annunciare che "all'esame in Commissione Giustizia c'e' un testo sulla riforma degli affidi che non deve avere colore politico. E' stata calendarizzata e ci saranno le audizioni. Non sappiamo nemmeno quanto siano le case famiglia, non esiste un database, non conosciamo il percorso di questi bambini".
Protagonista di questa conferenza che ha visto uno schieramento di Istituzioni e associazioni, "un'alleanza" come l'ha definita Veronica Giannone, non e' solo la storia e la battaglia di una madre, ma il dolore di suo figlio.
In conclusione, Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, ha detto che l'associazione "non segue legalmente Laura Massaro, ma ha visto tutti gli atti di questa storia. L'allontanamento di questo bambino- ha concluso Ercoli- ha lo scopo di spezzare l'unica relazione di vita sana e felice che ha. Con questo decreto si spezza la sua integrita' psico-fisica. Speriamo ci sia tempo per bloccarlo, anche se esecutivo".
(Red/ Dire)