L'esperto di diritto di famiglia: In affidi sistema sbilanciato
Roma, 11 ott. - Giudici piegati alle decisioni degli assistenti sociali nel sistema degli affidamenti dei minori. E' il j'accuse di Salvatore Di Grazia, avvocato esperto di diritto di famiglia, ascoltato dalla commissione speciale d'inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, istituita in Regione dopo i fatti di Bibbiano. "Il sistema di giustizia minorile- afferma Di Grazia- presenta incongruenze e storture: il ruolo dei servizi sociali, come afferma anche Alfredo Carlo Moro (uno dei padri del diritto minorile), e' preponderante, gli stessi giudici esercitano quindi una giurisdizione debole". I giudici, continua, "hanno un rapporto simbiotico con i servizi, il sistema e' sbilanciato e non sempre le parti coinvolte vengono preventivamente ascoltate". Insomma, dice l'avvocato, la giustizia minorile, "recepisce in modo quasi passivo le indicazioni che arrivano dai servizi sociali, senza un vero confronto". Per questo, ritiene Di Grazia, la figura del giudice minorile, "dovrebbe invece evolvere in un senso autenticamente giurisdizionale", per affrancarsi da "un condizionamento ideologico".
Il giurista sollecita quindi una riforma della materia, spiegando che "occorrono norme procedurali certe e adeguate, i servizi dovrebbero dare delle informazioni e non fare delle valutazioni". Inoltre, "gli incontri tra servizi sociali, i genitori e i minori dovrebbero essere videoregistrati, questo a garanzia di tutte le parti". Silvia Prodi (e'Viva) critica Di Grazia, parlando di "requisitoria di un avvocato, di parte", mentre Paolo Calvano del Pd, contesta che l'allontanamento dei minori sia sistematico: "Le statistiche- sottolinea- ci dicono il contrario".
(Wel/ Dire)