Occhio pigro fino a 4% bimbi, Ortottista: Visite siano precoci
Progetto Amgo sbarca sabato a Roma con IdO, screening gratuiti
Roma, 22 nov. - L'occhio pigro (ambliopia) e' una condizione che interessa dal 2 al 4% dei bambini. Consiste in un ridotto sviluppo della funzione visiva in uno o in entrambi gli occhi a causa di un difetto visivo presente nella prima infanzia, periodo durante il quale si compie lo sviluppo e la maturazione del sistema visivo. Questa condizione, se non viene trattata tempestivamente, puo' dare origine a un difetto permanente: "L'occhio pur essendo sano non sara' piu' recuperabile e la vista rimarra' bassa con tutte le conseguenze del caso a livello di vita sociale, formativa e lavoro. La diagnosi precoce e' fondamentale". Parla Chiaro Federico Bartolomei, ortottista e coordinatore nazionale del progetto Amgo (A me gli occhi) di prevenzione visiva dell'Ambliopia.
Questo progetto sbarchera' sabato 23 novembre a Roma, nella sede dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Via Passo del Furlo 55, per offrire dalle 9 alle 20 uno screening visivo gratuito ai bambini dai 12 ai 30 mesi. L'obiettivo e' individuare le anomalie visive o motorie nel bambino che potrebbero determinare l'ambliopia. Le visite saranno condotte dalle ortottiste e assistenti di Oftalmologia Alessandra Leonardi ed Emilia Bigiarini, insieme all'oculista Elvio Leonardi.
"Prima si interviene meglio e'- garantisce Bartolomei- dopo i 6 anni e' piu' complesso recuperare l'occhio pigro, sarebbe importante quindi una visita oculistica e ortottica almeno a 3 anni di eta'". Il progetto Amgo e' coordinato dall'Istituto dei ciechi Francesco Cavazza Onlus di Bologna, in sinergia con l'Unione italiana ciechi e ipovedenti, ed e' rivolto ai bambini nella primissima infanzia. Nel 2013 ha ottenuto il patrocinio del ministero della Salute e prevede iniziative di diffusione e informazione per sensibilizzare sull'opportunita' di fare visite oculistiche con una certa regolarita'.
"Talvolta c'e' la convinzione che i bambini piccoli non siano visitabili, ma non e' cosi'. La collaborazione con i pediatri di famiglia- sottolinea Bartolomei- e' fondamentale essendo loro i professionisti di riferimento. Una volta l'anno il progetto Amgo promuove anche un convegno nazionale con i massimi esperti di oculistica pediatrica a livello italiano. Il prossimo convegno sara' a Salerno l'8 maggio".
Roma e' l'ultima tappa del 2019, "per il 2020 abbiamo gia' in studio la programmazione di altre piazze. Nel 2019 sono stati visti sicuramente piu' di 1.000 bambini, ma cio' che conta di queste iniziative e' la finalita' informativa e di sensibilizzazione delle famiglie. Abbiamo strumentazioni che ci permettono di ottenere dati anche nei bimbi non collaboranti.
L'esperienza degli operatori e l'uso di nuove strumentazioni sono in grado, infatti, di ricavare informazione anche in assenza di collaborazione del bambino. Il piccolo, in sostanza, pensa di fare una foto, ma in realta' ci da' dei dati che ci aiutano a capire se ci puo' essere una situazione di rischio nella sua vista. Non sono strumenti invasivi- conclude- e tutti i bimbi sono assolutamente visitabili. Genitori non andate oltre i tre anni".
(Wel/ Dire)
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