Presidente Tribunale minorenni: errori fatti sono stati personali
Roma, 22 nov. - Nei primi sei mesi del 2019 sono stati 101 i collocamenti fuori famiglia in procedimenti con oggetto la responsabilita' genitoriale disposti dal Tribunale per i minorenni di Bologna, che nel 2018 ha emesso 148 provvedimenti di questo tipo. Dei casi di quest'anno il 55% riguarda bambini, di eta' tra zero e 10 anni e il 45% adolescenti con piu' di 12 anni. Secondo Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale per i minori di Bologna, "numeri bassissimi ed eloquenti, fra i piu' bassi a livello nazionale, che dimostrano che il sistema e' migliorabile, ma in questa regione funziona".
Quindi, per Spadaro, che ha portato oggi in Commissione speciale d'inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna i dati forniti alla "squadra speciale" del ministero della giustizia voluta dal ministro Bonafede a seguito dell'inchiesta sulla Val d'Enza, "quello che non ha funzionato, e parliamo di responsabilita' individuali, lo dovra' accertare l'autorita' giudiziaria penale e sono il primo a volere che sia fatta chiarezza". In circa tre ore di audizione il magistrato ha voluto sottolineare un altro dato: su un totale di 249 collocamenti tra 2018 e 2019, sono 116 i procedimenti che si sono conclusi con un ricongiungimento familiare, poco meno della meta'. "Su questo abbiamo i numeri piu' alti a livello nazionale, che evidenziano come lo scopo principale dell'affidamento sia predisporre un progetto di recupero e non separare i minori dai loro genitori". Poi Spadaro ha messo in guardia sui pesanti rischi delle generalizzazioni.
"Se c'e' stata un'anomalia che qualcuno ha chiamato 'sistema Bibbiano'- dice- lo stabilira' la magistratura competente e chi ha sbagliato dovra' pagare, ma non accetto che si dica che quello dei servizi sociali sia un sistema criminale. Sono frasi che possono avere conseguenze terribili e io stesso, insieme ai miei collaboratori, abbiamo ricevuto sui social minacce pesanti".
Da "chi- puntualizza il presidente del tribunale dei minori- ci chiama 'sequestratori di bambini' a chi invita le persone a gambizzarci". Quanto all'ispezione disposta in Tribunale dal ministro Bonafede, che ha per il momento congelato il suo trasferimento a capo della Procura minorile di Roma, Spadaro taglia corto: "L'ho appreso anche io dalla stampa, ma ben venga un controllo terzo e sono certo della professionalita' dei miei colleghi". Interpellato sui numeri della Val d'Enza il presidente ha riferito di aver "personalmente" controllato tutti i fascicoli provenienti dal servizio sociale della Val d'Enza per verificare eventuali anomalie, con questo risultato: su 100 segnalazioni da parte dei servizi negli ultimi cinque anni, 85 non sono state ritenute dal tribunale cosi' gravi da portare all'allontanamento del minore, mentre in 15 casi si e' proceduto al collocamento fuori famiglia. "Parliamo di 100 segnalazioni, un numero che rientra assolutamente nella media di un servizio sociale efficiente", ha spiegato il giudice. Precisando poi come si tratti di segnalazioni di situazioni di eventuale pregiudizio e non di richieste di allontanamento".
Sui casi specifici segnalati dalla Procura di Reggio Emilia nell'inchiesta Angeli e Demoni, Spadaro precisa: "Sono cinque, dei quali per tre era gia' stato disposto il ricongiungimento familiare, per gli altri due le segnalazioni non arrivarono solo dagli assistenti sociali, ma anche da servizi educativi e medici pediatri". Insomma "i bambini non sono 'pacchi' e il nostro compito e' in via prioritaria quello di proteggerli da situazioni di rischio". Per "migliorare il sistema" il magistrato propone di dotare le strutture pubbliche di personale altamente qualificato, cosi' da non dover ricorrere a consulenze private. E di creare una seconda sezione del Tribunale per i minorenni a Bologna, "perche' un solo tribunale non basta e oggi lavoriamo in grave carenza di organico". Altri spunti riguardano l'introduzione di difensori obbligatori per i minori e l'idea di introdurre la consultazione immediata della Procura minorile in caso di allontanamento in emergenza (ex articolo 403 del codice civile) per un primo vaglio del caso: "Cosi' si eviterebbe la possibilita' di allontanare minori sulla base di relazioni false stilate da eventuali 'balordi' e con tempi lunghi per il contraddittorio".
Ma non e' vero, rimarca Spadaro, "come ho sentito in alcune audizioni che non esista il contraddittorio nel processo minorile. Nessun provvedimento giurisdizionale puo' essere preso senza contraddittorio. Diverso invece e' l'allontanamento temporaneo e urgente che viene disposto unicamente per la tutela del minore". A questo proposito il giudice ricorda il caso bolognese in cui "per un eccesso di tutela nei confronti degli adulti genitori e' morto un bambino assiderato sotto i portici".
Al termine dell'intervento del presidente del Tribunale per i minorenni la Commissione speciale d'inchiesta ha votato il mandato alla presidenza a presentare e illustrare la relazione finale all'assemblea legislativa (con il si' di Pd, M5s e gruppo Misto e con il voto contrario di Lega, Fi e Fdi). La relazione sara' presentata in aula la settimana prossima e portera' in allegato la relazione scritta consegnata da Spadaro.
(Wel/ Dire)