Manca coordinamento di tutte le iniziative a favore eta' evolutiva
Roma, 22 nov. - "Sarebbe auspicabile che non ci fosse solamente un ministero della Salute, ma un ministero della Salute e degli Affari Sociali e che ci fossero delle commissioni interministeriali che agiscano". Questo perche' in eta' evolutiva "ci sono moltissime cose buone realizzate da diversi attori, che spesso pero' non si parlano tra loro". A parlarne con la Dire e' Alberto Villani, presidente della Societa' Italiana di pediatria (Sip) a margine del convegno 'Nuove sfide per l'infanzia e l'adolescenza a 30 anni dalla Convenzione Onu' organizzato dall'Agia a Roma.
"Finalmente- continua Villani- c'e' qualcuno che mette tutte le voci insieme e per questo ringrazio l'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano. Tra le cose piu' belle che ho sentito, e che noi pediatri diciamo da trent'anni-aggiunge- c'e' la necessita' di occuparsi del bambino 0-6 anni, cosi' da intervenire precocemente. Riparare i danni e' sempre qualcosa di tardivo, dispendioso e molto spesso inutile". L'esempio piu' banale e' che "una volta che le uova sono rotte non e' che se le strapazzo meno sono rotte meno. Sempre rotte sono", continua il pediatra.
Una progettualita' "che preveda un impegno comune sicuramente agevolerebbe- sottolinea il presidente della Sip- percio' e' molto interessante sapere che nei diversi ministeri c'e' chi si occupa di eta' evolutiva. Probabilmente quello che manca e' un coordinamento di tutte queste iniziative", precisa.
Nuove e vecchie dipendenze sono poi uno dei campanelli d'allarme che inquieta l'universo che si occupa dei minori, e Villani ricorda come si tratti di una "sindrome dell'abbandono. Sono tutte manifestazioni e sintomi della stessa malattia.
Quindi, parlare di alcolismo, cyberbullismo o di droga e' praticamente l'espressione del disagio giovanile che deriva dalla disattenzione e dall'abbandono". Se non si interviene precocemente nella scuola, "dando la possibilita' ai bambini di essere educati al bello, alla musica, alla cultura e ai comportamenti corretti, c'e' poco spazio per tutto il resto. E i ragazzi che diventeranno etilisti, che si drogheranno o fumeranno, saranno semplicemente manifestazioni diverse della stessa sindrome: l'abbandono dell'eta' evolutiva", conclude.
(Wel/ Dire)