Presentata in Senato l'indagine conoscitiva: I bulli si combattono con la prevenzione
Roma, 15 nov. - "Sono orgogliosa di presentare l'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo votata all'unanimita' dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. La commissione ha lavorato su una piaga antichissima come il bullismo, la cui declinazione moderna e' pero' il cyberbullismo che avviene attraverso un uso improprio dei devices". A dirlo e' Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, in occasione della presentazione dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo presso la sala Nassirya del Senato assieme ai componenti dell'organismo bicamerale da lei presieduto. Tra gli altri, erano presenti le senatrici M5s Luisa Angrisani e Grazia D'Angelo, Paolo Siani e Paola Boldrini del Pd, per la Lega Simone Pillon, Laura Cavandoli e Claudia Gobbato, Paola Binetti (Udc), Maria Teresa Bellucci (Fdi), Lucio Malan e Giusy Versace di Fi.
"Per effettuare questa indagine- spiega Ronzulli- sono stati auditi non solo interlocutori istituzionali, ma anche esperti in psicologia, pediatria, molti docenti universitari e le piu' importanti associazioni del mondo del volontariato, oltre che i gestori telefonici che hanno apportato un contributo importante per quanto riguarda l'analisi del traffico dati sui dispositivi sia fissi che mobili".
Nell'effettuare questa indagine conoscitiva, continua la presidente, "la Commissione si e' infatti resa conto di come bullismo e cyberbullismo si combattono principalmente con la prevenzione invece che con un approccio punitivo. I documenti esaminati hanno fatto inequivocabilmente emergere proprio l'importanza della prevenzione, soprattutto a scuola, che dopo la famiglia e' il primo nucleo educativo ad approcciare con bambini.
Il solo approccio scolasticocentrico non e' pero' sufficiente. Resta indispensabile supportare la famiglia soprattutto per contrastare l'uso anonimo della rete, perche' il cyberbullismo e' piu' aggressivo e pericoloso del bullismo stesso, dal momento che il web, con la sua capacita' di penetrazione capillare, amplia il fenomeno. Inoltre, se la vittima di bullismo trova riparo tra le mura di casa, quella del cyberbullismo non trova mai pace, perche' attraverso la rete gli adolescenti sono raggiungibili ovunque, anche laddove dovrebbero sentirsi protetti. E' insomma ora di intervenire e anche in quest'ottica l'indagine e' stata trasmessa alla commissione giustizia della Camera dove e' incardinato un provvedimento ad hoc su questi fenomeni. Sono infatti certa che il lavoro della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza costituisca un'ottima base di partenza per l'elaborazione di una normativa specifica".
( Red/ Dire)