Lorubbio in aiuto dei genitori sfata falsi miti su alimentazione
Roma, 15 nov. - Il diabete impone dei dettami nei regimi alimentari dei bambini, ma sono diversi i falsi miti da sfatare per informare correttamente i genitori sulla corretta dieta da far seguire ai loro figli. "La limitazione piu' importante per il diabete di tipo 1 e' senza dubbio relativa agli zuccheri aggiunti. Occorre tenere a mente che per i bambini e' importante un'alimentazione sana, che comprenda tutti i nutrienti per permettere un corretto accrescimento". Lo spiega Antonella Lorubbio, nutrizionista dell'Unita' di diabetologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' (Opbg), intervistata dall'agenzia Dire.
Per la crescita dei bambini, infatti, "ci si focalizza molto su zuccheri e carboidrati, perche' c'e' una relazione diretta tra i carboidrati e l'aumento della glicemia". Per limitare gli zuccheri semplici, basta prediligere "i carboidrati a basso indice glicemico", che poi andranno "distribuiti attentamente nell'arco dei 5 pasti giornalieri", dalla colazione alla cena passando per gli spuntini.
Non bisogna neanche dimenticare, per i bimbi diabetici, che "tutti i nutrienti sono importanti. Le proteine ad esempio- continua la specialista- sono come dei mattoncini" per lo sviluppo dei piu' piccoli e anche "una giusta quota di grassi" non va dimenticata.
Crolla, inoltre, la falsa credenza relativa al diabete e alla frutta. Non e' vero, a detta di Lorubbio, che i bimbi diabetici non possano mangiare la frutta. "Ci sono pero' delle indicazioni da seguire rispetto ad alcuni tipi di frutta: fichi, cachi, uva o banane, che hanno un alto contenuto di fruttuosio".
L'indicazione, dunque, e' di "assumere questi frutti in quantita' minore, oppure un'altra strategia potrebbe essere quella di assumerli un po' piu' acerbi, non del tutto maturi, cosicche' il grado zuccherino rimanga basso", consiglia la nutrizionista.
Assume, quindi, un ruolo centrale la conta dei carboidrati, "strumento valido per stabilire cio' che e' necessario assumere, ancor prima del pasto, cosi' da migliorare l'aderenza alla dieta", continua Lorubbio. C'e' un rapporto, infatti, "tra i livelli di insulina e i carboidrati, ma possiamo calcolarlo per ogni paziente".
In questo senso e' necessario formarsi a "un'educazione alimentare appropriata". Per questo il Centro di Diabetologia Pediatrica "organizza dei corsi che insegnano come operare la conta dei carboidrati, con 2-3 incontri a distanza di 15 giorni l'uno dall'altro". A supporto dei pazienti, poi, l'Unita' di diabetologia dell'Opbg propone anche "delle app attraverso cui e' possibile imparare a leggere le etichette, le tabelle nutrizionali degli alimenti, il contenuto di carboidrati per 100 grammi di prodotto". Infine, per il terzo anno consecutivo e' pronta a tornare l'iniziativa 'Diabete Masterchief', in collaborazione con l'Italian Chef Academy, un corso di cucina organizzato con i ragazzi affetti da diabete di tipo 1 assieme agli chef del panorama culinario italiano.
( Red/ Dire)