Nel mondo oltre 15 mln di minori in terapia psicofarmacologica
Roma, 8 nov. - La Rete Sostenibilita' e Salute (RSS) interviene sul delicato tema dell'utilizzo di psicofarmaci in eta' evolutiva in Italia, esaminando lo scenario internazionale e lanciando un appello al ministro della Salute Speranza per una migliore appropriatezza prescrittiva di queste molecole.
"La somministrazione di molecole psicoattive a bambini e adolescenti presenta potenziali criticita' -di carattere clinico ed etico - su cui concorda la letteratura internazionale". Inizia cosi' il puntuale position paper della RSS che riunisce le associazioni del terzo settore piu' attive sul tema della "salute sostenibile". La Rete richiama con decisione l'attenzione degli operatori sia sulla valutazione dell'opportunita' di prescrivere psicofarmaci ai bambini, sia sulle implicazioni etiche e giuridiche di tali prescrizioni.
Per quanto la comunita' scientifica non sia concorde sull'opportunita' di usare prodotti psicoattivi su organismi con un sistema nervoso centrale ancora in via di sviluppo, sono oltre 15 milioni i minori in terapia psicofarmacologica, nel mondo, per le piu' diverse patologie, a fronte di una preoccupante carenza di risorse per terapie non farmacologiche scientificamente validate. Ciononostante, il ricorso, ad esempio, ai farmaci antidepressivi per trattare bambini e adolescenti e' in crescita: in Usa, Gran Bretagna, Germania, Danimarca e Olanda e' aumentato complessivamente del 40% negli ultimi 7 anni. Si tratta di una tendenza mondiale, confermata da un recente studio pubblicato sullo European Journal of Neuropsychopharmacology, i cui dati dimostrano che in Gran Bretagna il numero di antidepressivi prescritti ai minori e' cresciuto del 54%, del 60% in Danimarca, del 49% in Germania, del 26% negli Stati Uniti e del 17% in Olanda; maggiori incrementi si sono registrati nelle fasce d'eta' tra 10 e 19 anni, e i farmaci piu' utilizzati sono citalopram, fluoxetina e sertralina. "L'uso di antidepressivi nei giovani e' preoccupante - ha commentato il dottor Shekhar Saxena, gia' direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell'OMS - una preoccupazione aggravata dal fatto che i farmaci prescritti ai giovani nella maggior parte dei casi non sono autorizzati per gli under 18".
L'Italia non e' potenzialmente estranea a questi preoccupanti scenari, ancorche' per fortuna lontana dagli scandali verificatisi negli Usa, come quello dello psicofarmaco Paxil", le cui prove di pericolosita' per i minori sono state taciute dalla casa farmaceutica Glaxo. Analoghe preoccupazioni riguardano l'impropria somministrazione di molecole psicoattive a bambini iperattivi. Tra i principali fattori di rischio per l'insorgere di comportamenti diagnosticati come Sindrome di Iperattivita' e Deficit di Attenzione (ADHD) si trovano anche i fattori socio-economici: la letteratura scientifica dimostra che bambini provenienti da famiglie con basso status socioeconomico hanno probabilita' molto superiori di ricevere diagnosi di ADHD rispetto ai figli di genitori con status piu' elevati. È quindi quantomeno discutibile che il soggetto diagnosticato con ADHD sia il bambino, quando tale disattenzione potrebbe essere attribuita al contesto sociale e ambientale. "Trascurare questa prospettiva significa decidere, come societa', che e' troppo impegnativo e costoso agire sull'ambiente in cui crescono e si sviluppano i bambini, e preferire quindi adattare i bambini difficili al contesto", afferma il documento della Rete.
Il fondatore dell'Institute for Scientific Freedom Peter Gøtzsche evidenzia ad esempio come in alcuni Paesi i tassi di diagnosi aumentino in corrispondenza della diminuzione dei finanziamenti scolastici: non si puo' infatti trascurare il ruolo della scuola e delle condizioni di lavoro degli insegnanti in questo processo. Non e' raro che questi, sovraccarichi di lavoro, sentano minacciata l'immagine di se', la propria autostima e il proprio operato per via delle difficolta' incontrate nel contenere i comportamenti di alcuni alunni e ottenere i risultati attesi necessari per attenersi al programma didattico; come sottolinea Allen Frances, a capo della task force del DSM-IV, questo aumenterebbe il rischio di fenomeni di "inflazione diagnostica".
Insieme alle incertezze diagnostiche, esiste inoltre il rischio dell'adozione di possibili strategie di 'disease mongering', ovvero di artificiosa modifica dei criteri di diagnosi per ampliare le opportunita' di vendita per i farmaci psicoattivi, rispetto al quale una puntuale registrazione dei casi di minori trattati con farmaci per ADHD rappresenta un efficace correttivo.
Il documento della RSS enfatizza poi le peculiarita' positive del modello italiano rappresentato dal Registro Nazionale per l'ADHD, avanzando al ministro della Salute Speranza specifiche proposte: 1. creare un sistema informativo per il monitoraggio e la tutela della salute mentale dedicato all'infanzia, che permetta di monitorare il volume delle prestazioni e di compiere valutazioni epidemiologiche sulle caratteristiche dell'utenza e sui piani di trattamento; 2. estendere l'attivita' di monitoraggio del Registro attualmente in vigore per l'ADHD, che monitora le prescrizioni di metilfenidato e atomoxetina, ad altre tipologie di farmaci prescritti ai minori, specie in modalita' off-label; 3. redigere un report annuale pubblico sulla popolazione minorile diagnosticata e sottoposta a terapie specie farmacologiche, completo di dettagli sulle terapie somministrate, le remissioni dei sintomi, le terapie non farmacologiche erogate; 4. modificare con urgenza la sperequazione nell'accesso alle cure, con riguardo al mancato accesso alle terapie non farmacologiche da parte di molte famiglie residenti in Regioni i cui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) non le prevedono; 5. creare strumenti adeguati per informare la cittadinanza dei risultati dei report e di altra documentazione utile per contribuire a scelte terapeutiche piu' consapevoli, informate; 6. avviare un percorso di confronto con le istituzioni sanitarie di altre nazioni, per rendere noto e valorizzare al meglio il modello di controllo adottato in Italia; 7. in ultimo, anche in relazione al possibile uso inappropriato di alcune di queste molecole in modalita' di "auto-medicazione", valutare una campagna nazionale di informazione, sensibilizzazione e prevenzione rivolta alla cittadinanza (gli Allegati al paper riportano anche diversi fattori di rischio associati ad ADHD che si possono evitare o almeno ridurre con appropriati interventi delle famiglie interessate e/o della scuola).
Il documento della RSS si conclude con una citazione del Rapporteur delle Nazioni Unite sui diritti umani, Dainius Puras, il quale ha sottolineato, in un recente rapporto dell'ONU, come alcune condizioni strutturali (poverta', discriminazione, violenza) siano le cause piu' profonde alla radice del disagio mentale e della sofferenza a cui, "troppo spesso vengono fornite risposte individualizzate, immediate, influenzate da un paradigma esclusivamente biomedico che ignora i trattamenti alternativi, sottovaluta il ruolo della psicoterapia e di altri trattamenti psicosociali e, cosa piu' importante, non affronta i fattori determinanti che contribuiscono ad una cattiva salute mentale, con una sovramedicalizzazione particolarmente dannosa per i bambini".
(Wel/ Dire)