Alto potenziale, si studiano punti contatto con Asperger
Ido: No psicopatologia, entrambi iperspecializzano alcune funzioni
Roma, 8 nov. - I processi neurobiologici nei bambini gifted possono essere differenti da quelli dei soggetti normotipici. "Sembrerebbero esserci dei punti in comune a livello neurobiologico tra i funzionamenti Asperger (ovvero gli autismi ad alto funzionamento) e l'alto potenziale, riconducibili a delle iperconnettivita' locali. Queste segregano alcune funzioni iperspecializzandole a scapito di connessioni a distanza, che invece dovrebbero aiutare a rendere il pensiero piu' fluido e flessibile". Ne parla Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell'istituto di Ortofonologia (IdO), intervenendo al convegno 'Pensiamo fuori dalla scatola' in corso a Roma.
"Non e' una psicopatologia associata alla plusdotazione o al talento- sottolinea la neuropsichiatra- ma in una continuita' fra normotipia, neuroautipia e psicopatologia e' possibile aprire una serie di riflessioni. Parlare di basi neurobiologiche del talento, cosi' come parlare di neurobiologia dell'intelligenza, e' sicuramente un campo molto ampio di discussione nonche' di ricerca".
Nella maggior parte delle branche delle neuroscienze si sono succedute diverse ipotesi e teorie che hanno visto inizialmente "l'evoluzione di correlazioni dei volumi cerebrali con un piu' alto livello di intelligenza- continua la studiosa- fino ad arrivare alle ultime ipotesi relative ai network cerebrali e ai processi di connettivita', oltre che a un concetto di efficienza neuronale. Infatti, i cervelli dei soggetti ad alto potenziale consumerebbero meno energie proprio perche' riuscirebbero a collegare piu' rapidamente e a rendere piu' efficaci le interconnessioni neurali".
In ambito neuropsichiatrico, e infantile, Vanadia consiglia di "conoscere tutte le possibili variabili. Non si deve tenere conto solo del Qi, ma di tutte le relazioni e le intelligenze emotive per capire quanto questi aspetti fluiscano in modo adeguato all'interno di un soggetto, o quanto invece queste aree non si desincronizzino tra di loro, o addirittura non rischino una dissociazione. In quel caso chiaramente avremmo una deriva di tipo psicopatologico".
Difficolta' di attenzione e iperattivita' sono, ad esempio, delle disfunzioni che si possono riscontrare nei bambini ad alto potenziale. "Queste pero'- avvisa la neuropsichiatra dell'IdO- non costituiscono un quadro psicopatologico, a volte non rientrano nemmeno nella sindrome da deficit di attenzione e iperattivita' (Adhd). Sono l'esito fenomenologico di quello che in realta' e' proprio il loro corrispettivo neurobiologico. Se c'e' un iperfunzionamento a livello prefrontale e' verosimile che anche tutta la sfera comportamentale possa essere non regolata come negli altri bambini. Allo stesso modo, se nel loro cervello il flusso di informazioni e' molto rapido- conclude Vanadia- e' chiaro che non focalizzeranno l'attenzione su cose che non li motivano, seppur per noi risultano interessanti".
(Red/ Dire)
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