Bullismo-cyberbullismo, Istat: Su stranieri incidenza +20%
Piu' a rischio filippini, cinesi e indiani. Stalking emerge dai 14 anni
Roma, 29 mar. - "L'incidenza delle vittime di bullismo e cyberbullismo e' di un 20% in piu' tra gli studenti stranieri rispetto a quelli italiani". Lo fa sapere Gian Carlo Blangiardo, presidente dell'Istituto nazionale di statistica, citando in commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza, una indagine dell'Istat condotta nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il fenomeno e' piu' accentuato verso alcune particolari provenienze: "Colpisce il 42% in piu' i filippini, il 32% in piu' i cinesi e il 27% in piu' gli indiani. Meno esposti sono, invece, coloro che provengono dall'Ucraina e dall'Albania". Le difficolta' relazionali tra studenti italiani e stranieri si registrano "maggiormente nelle scuole secondarie di primo grado rispetto a quelle di secondo grado. I maschi mettono in luce uno svantaggio piu' elevato nei rapporti italiani-stranieri rispetto alle ragazze", precisa il presidente dell'Istat.
L'Istituto ha analizzato anche l'incidenza dello stalking tra adolescenti e preadolescenti. "Questa forma di persecuzione non sembra essere rilevante tra i piu' giovani, ne' emerge alcuna differenza tra maschi e femmine. Comincia ad avere rilievo nella fascia 14-17anni, essendo piu' presente e mostrando una differenza di genere. C'e' infatti una forte connotazione al femminile. Significa che- aggiunge Blangiardo- anche tra le ragazzine puo' capitare che nei giochi di tipo sentimentale si innesti una persecuzione che deriva da lui che non accetta e non si accontenta che lei lo abbia lasciato e comincia ad essere assillante, ad inseguirla. È un fenomeno importante, che dobbiamo conoscere per agire".
L'Istat proseguira' nel suo lavoro di raccolta dati su questi temi. "Vogliamo realizzare una nuova rilevazione statistica nel sistema scolastico con una indagine piu' globale, per indagare la qualita' delle relazioni con la famiglia, del tempo libero, le aspettative sul futuro, la relazione con i pari e- conclude- per cogliere il senso di appartenenza dei giovani al sentirsi italiani".
(Red/ Dire)
|