Pma, Iss: Si perde quota informazioni su esito gravidanze
In Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna il 5%, nel Lazio e sud il 15%
Roma, 15 mar. - Nella Procreazione medicalmente assistita (Pma) viene persa una quota di informazione sull'esito delle gravidanze. È una percentuale variabile: "La Lombardia perde solo il 5% delle informazioni, lo stesso il Piemonte e l'Emilia Romagna. Il Lazio e il Sud in generale hanno una quota parte di informazione persa che si aggira sul 15%". Lo fa sapere Giulia Scaravelli, responsabile del Registro nazionale della Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell'Iss, presente al convegno dei giorni scorsi in Senato.
Questo significa che si registra "un numero di bambini nati molto probabilmente inferiore alla realta'- spiega la studiosa- perche' molte donne non tornano piu' al centro o non vogliono far sapere a nessuno che hanno avuto un figlio con tecniche di Pma. Da una parte c'e' una certa reticenza delle coppie a ridare l'informazone, dall'altra sono anche gli operatori del settore che devono essere piu' sensibilizzati a raccogliere tutte le informazioni". Sul tema e' intervenuta il ministro Grillo, "caldeggiando fortemente la modifica della raccolta dati del Registro nazionale verso un dato su ciclo per ciclo, che permettera' di avere maggiori informazioni e nuovi interlocutori. Ci ripromettiamo in futuro di poter dare un maggiore dettaglio anche sui bambini nati".
Infine sui rischi di malformazione nei feti nati da Pma, il registro dell'Iss si rifa' ai dati dell'Eurocat (il registro internazionale di tutte le malformazioni). "Con il dato aggregato e' difficile fornire un'analisi e una valutazione epidemiologica corretta. Quando avremo i dati ciclo per ciclo potremmo correlare quel determinato evento malformativo a quella eventuale patologia della coppia, a quel protocollo terapeutico e a quell'esito preciso. I paesi del Nord Europa hanno realizzato numerosi studi con delle casistiche esaustive- conclude- correlando alla tecnica ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) un rischio lievemente aumentato di patologie malformative, ma non gravi a livello neonatale".
(Red/ Dire)
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