Roma, 15 mar. - L'inserimento della molecola triptorelina, il farmaco usato nei bambini e negli adolescenti con disforia di genere, fra i medicinali erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale, ha riacceso i riflettori- si legge in una nota diffusa da Sanita' in-formazione- sul tema dei giovanissimi che non si riconoscono nel sesso di nascita. Bambini che vogliono giocare con le bambole e vestirsi da femmina, bambine che scelgono esclusivamente abiti e attivita' tipiche dei maschi.
Atteggiamenti che possono disorientare e spaventare i genitori, spingendoli a chiedersi come comportarsi, se puo' trattarsi solo di una fase passeggera, e quando e' il caso di rivolgersi a un medico. Per fare un po' di chiarezza e offrire ai medici gli strumenti utili ad affrontare queste situazioni, il provider ECM 2506 Sanita' in-Formazione, in collaborazione con Consulcesi Club, lancia una guida attraverso il corso ECM FAD (Formazione a Distanza) dal titolo 'Linee guida sulla disforia di genere'.
PUÒ TRATTARSI DI UNA FASE PASSEGGERA? Si parla di varianza di genere quando l'identita' di genere o il ruolo di genere di un individuo si differenzia dalle norme culturali comuni per una persona di un determinato sesso. Non deve pertanto essere diagnosticato come 'disforia di genere' il comportamento di quei bambini che semplicemente non si adattano allo stereotipo culturale di mascolinita' o femminilita'. Per molti bambini l'esperienza di una varianza di genere e' un'esperienza transitoria e con la puberta' la maggior parte di loro sviluppera' la percezione di appartenere al genere assegnato alla nascita.
COSA SUCCEDE IN PUBERTÀ? Anche nel caso di bambini con disforia di genere, nella maggior parte dei casi (tra l'80 e il 90%) questa condizione non persistera' con l'insorgere della puberta' e non avra' conseguenze sull'esperienza di genere futura (la letteratura scientifica classifica questi soggetti come 'desisters'). Nei restanti casi (i cosiddetti 'persisters') la puberta' puo' essere un momento complicato: la comparsa dei caratteri sessuali secondari, unita alle esperienze di innamoramento e attrazione, puo' aumentare il livello di sofferenza.
QUANDO È IL CASO DI RIVOLGERSI AL MEDICO? Pediatri e medici di famiglia svolgono un ruolo fondamentale nell'instaurare un dialogo costruttivo, evitando che i genitori puniscano i bambini o tentino di instillare in loro sentimenti di vergogna al solo fine di modificarne i comportamenti. Non considerare la varianza e la disforia di genere come disturbi e' indispensabile in eta' infantile, senza sottovalutare, pero', espressioni di malessere che possono insorgere. Molti centri specializzati e professionisti qualificati in Italia offrono la loro competenza e un team multi-disciplinare per accogliere i bambini e le loro famiglie che manifestino un disagio intenso, attraverso un percorso che preveda un indispensabile sostegno ai genitori e un lavoro che accompagni nel tempo il bambino/bambina nell'esplorazione della propria identita' e percezione di se'.
'Linee guida sulla disforia di genere' si aggiunge all'ampio catalogo di oltre 150 corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanita' in-Formazione on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it, e' sviluppato in 6 moduli didattici composti da video-lezioni e materiali di approfondimento. Un questionario finale accerta la comprensione dei contenuti e assegna 5 crediti ECM.
(Red/ Dire)