Roma, 31 mag. - Presentato nell'aula magna dell'Istituto G. Gaslini il "Servizio di Bioetica Clinica", alla presenza del vicario generale della Curia Vescovile di Genova Mons. Marco Doldi. Un dervizio creato per sviluppare un fondamentale sostegno all'attivita' clinica con consulenze bioetiche e formazione in questo settore. Il Servizio di Bioetica Clinica e' coordinato dal direttore sanitario dell'ospedale, Raffaele Spiazzi, e composto da diverse figure professionali che hanno aderito a uno specifico bando volontaristicamente e gratuitamente: bioeticisti, medici, operatori delle professioni tecniche e sanitarie, operatori sanitari in formazione.
"Arriva un aiuto che nasce dal bisogno quotidiano dei nostri medici e operatori sanitari- spiega il direttore generale Paolo Petralia- per affrontare non solo la sofferenza, ma anche la scelta di come gestire i casi piu' complicati, non a livello diagnostico, ma nella scelta del comportamento da adottare.
Vogliamo fornire un sostegno, un supporto metodologico di conoscenze dedicate in campo etico, per permettere agli operatori e ai medici di scegliere insieme alla famiglie per il bene dei loro bambini".
Nel seminario e' stato presentato e discusso in aula un caso clinico complesso: un'atrofia spinale nel bambino, una disabilita' che prevede un indebolimento progressivo dei muscoli che portera' pian piano all'impossibilita' di respirare. "A quel punto bisogna inserire una tracheostomia e attaccare il bambino alla macchine; farlo o no, sapendo che comunque la malattia avra' un esito infausto? Questo caso parla di un bambino, una vita, una famiglia: non vogliamo lasciare soli gli operatori nella gestione dei casi complessi, ma vogliamo aiutarli nel rendersi consapevoli e insieme alla famiglia scegliere la risposta piu' appropriata, 'proporzionale' alla situazione, alla prospettiva e al rispetto per la vita" racconta il direttore sanitario Raffaele Spiazzi.
Il Servizio di Bioetica Clinica dell'Istituto Gaslini assicura la presa in carico tempestiva delle istanze etiche che quotidianamente derivano dalla pratica clinica assistenziale, al fine della loro efficace risoluzione, offrendo un quadro di protezione e ascolto. Partecipa alla promozione della cultura aziendale in materia etica, attivando percorsi di formazione e sensibilizzazione sia rivolti agli operatori interni sia all'esterno e offre una via di facilitazione in riferimento alle competenze del Comitato Etico per la pratica clinica. Per assicurare tutto questo il SBC utilizza cinque linee di azione: consulenza di bioetica clinica, analisi dei casi clinici particolarmente impegnativi, sviluppo di regole e indirizzi operativi, formazione e sensibilizzazione etica, ricerca e supporto al Comitato Etico.
(Red/ Dire)