Roma, 31 mag. - "Lo sport e' una grande occasione per imparare a dare il meglio di se', con sacrificio e impegno, ma soprattutto non da soli". Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell'udienza in Aula Paolo VI, in Vaticano, ai partecipanti dell'incontro 'Il calcio che vogliamo', promosso dalla Gazzetta dello Sport in collaborazione con la Figc, il Miur e la LegaSerie A.
"Viviamo in un tempo in cui, grazie anche alla presenza massiccia delle nuove tecnologie, e' facile isolarsi, creare legami virtuali con tanti ma a distanza- ha aggiunto il Santo Padre rivolto ai circa 6mila bambini provenienti dal Lazio e dall'Abruzzo che affollano l'Aula- Il bello di giocare con un pallone e' di poterlo fare insieme ad altri, passandolo in mezzo a un campo e imparando a costruire azioni di gioco, affiatandosi come squadra". In questo modo "il pallone diventa un mezzo per invitare le persone reali a condividere l'amicizia a ritrovarsi in uno spazio, a guardarsi in faccia, a sfidarsi per mettere alla prova le proprie abilita'".
Continua il Pontefice: "Tanti definiscono il calcio come il gioco piu' bello del mondo. E anche io lo penso. Purtroppo assistiamo, anche nel calcio giovanile, in campo o a bordo campo, a fenomeni che macchiano la sua bellezza. Ad esempio, si vedono certi genitori e si trasformano in tifosi ultras o in manager e in allenatori".
(Red/ Dire)