A giovani si chiede spirito sacrificio, non e' strada incoraggiante
Roma, 10 mag. - Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha annunciato che aumentera' le borse di studio per le specializzazioni. Un passo in avanti per affrontare l'annosa questione della carenza dei medici, ma in Italia un altro problema resta ancora irrisolto: la ricerca.
"Un tavolo ministeriale aperto su questo tema forse non c'e' ancora", commenta Generoso Andria, past president della Societa' italiana di ricerca pediatrica (Sirp), in una intervista dell'agenzia Dire. Inoltre, "le scuole di specializzazione purtroppo non sono il luogo in cui si deve fare ricerca, eppure senza la qualita' della ricerca anche la qualita' dell'assistenza decade". A cio' si aggiungono "le diatribe" tra mondo accademico e clinico, "su a chi tocca accaparrarsi il giovane medico che si sta specializzando- spiega il professore emerito dell'Universita' Federico Secondo- anche per sopperire alle carenze negli organici e negli ospedali".
L'opzione migliore, secondo il pediatra, e' rinnovare "l'alleanza virtuosa tra Sanita' e mondo accademico. Credo- continua Andria- che questo discorso corporativo tra Sanita' e accademia sia veramente da superare". La Sirp ha cercato negli anni di contribuire in ogni modo al risanamento del gap in ambito di ricerca clinica, tanto che "nel 2016- ricorda Andria- abbiamo organizzato un forum e abbiamo pubblicato un libro bianco, proprio per proporre alla comunita' pediatrica, accademica, ai ministeri, la necessita' di incoraggiare i giovani meritevoli e motivati ad intraprendere anche una carriera di ricerca".
Il nodo gordiano e' proprio questo: la ricerca non sembra essere "una strada incoraggiante o remunerativa rispetto a tanti altri sbocchi professionali piu' immediati, che risultano- chiarisce il pediatra- piu' consoni alla programmazione della propria vita professionale e familiare". La soluzione sembra essere soltanto quella di "giovani medici, specialisti motivati, che accettino condizioni retributive e ambientali difficili e con spirito di sacrificio. È inutile nascondere che questa e' la fotografia esistente in Italia", conclude Andria.
(Red/ Dire)