Roma, 26 lug. - La reumatologia pediatrica e le conoscenze sui meccanismi patogenetici alla base di molte malattie reumatologiche si stanno sviluppando molto rapidamente. Per questo motivo l'Irccs Burlo Garofolo e l'Universita' di Trieste promuovono il primo incontro internazionale di reumatologia pediatrica dal titolo '1st Alpe Adria Trans-National Meeting. An overview on Pediatric Rheumatology: from clinical manifestations to specific treatments'. L'evento e' in programma il 25 e 26 ottobre a Trieste.
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La scoperta di nuovi modi associati all'infiammazione suggerisce anche l'opportunita' di usare farmaci in grado di inibirli selettivamente. Oggigiorno, oltre al riposizionamento di farmaci che sono gia' stati utilizzati senza successo, ci sono nuovi inibitori di citochine biologiche e, soprattutto, farmaci in grado di inibire "piccole molecole", come le chinasi coinvolte nella trasduzione del segnale delle citochine. Ad esempio, l'azione infiammatoria delle interleuchine 6 e degli interferoni e' per lo piu' mediata dall'attivazione della chinasi JAK che puo' essere bloccata da tali nuovi inibitori.
La prescrizione del farmaco piu' appropriato in un particolare caso clinico risiede nella capacita' di riconoscere un possibile deficit molecolare nelle manifestazioni cliniche dei pazienti che possono beneficiare di un trattamento specifico. Tuttavia, allo stato attuale della tecnica, tale trattamento e' ancora sperimentale. Inoltre, non esiste un approccio standardizzato a tali problemi che, invece, si basa sulle scelte fatte da ciascun medico in ogni centro medico. Cio' avviene all'interno dello stesso paese e, purtroppo, anche piu' all'estero. È necessario identificare un percorso diagnostico e terapeutico comune all'interno dello stesso campo, in modo da condividere esperienze e conoscenze. Per tale ragione, e' essenziale sensibilizzare i medici che gestiscono i pazienti (soprattutto pediatri e reumatologi) alle piu' frequenti manifestazioni cliniche delle malattie reumatologiche in eta' pediatrica e alle piu' recenti conoscenze sui meccanismi che sono alla base del danno. In questo modo, sara' possibile identificare prima quei pazienti che possono beneficiare di un trattamento mirato.
(Wel/ Dire)