Nella popolazione pediatrica prevalenza d'uso del 50%
Roma, 26 lug. È pari a 29,1 miliardi di euro l'importo complessivo della spesa farmaceutica nazionale, pubblica e privata, con un rimborso del 77% da parte del Ssn. Per il singolo cittadino italiano la spesa media e' stata dunque di 482 euro. Siamo quindi un Paese di malati? Risponde no, a margine della presentazione del Rapporto Annuale 2018 sull'uso dei farmaci in Italia, Luca Li Bassi, direttore generale dell'Aifa: "I nostri parametri sanitari non sono cosi' male comparati a quelli di altri Paesi. Il farmaco rappresenta un mezzo per raggiungere la salute e va utilizzato al meglio. In questo c'e' spazio per migliorare- ha continuato- sia in termini di spesa che di appropriatezza prescrittiva. Questa deve essere un faro cosi' da poter usare sia il farmaco che le risorse connesse al suo uso nella maniera piu' efficiente possibile".
Sono 20.781 i milioni di spesa territoriale complessiva al 2018, con una spesa pubblica di 12.402 milioni, onnicomprensiva dei farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata, in distribuzione diretta e per conto di classe A.
In crescita poi, del 3,8% rispetto al 2017, la spesa a carico dei cittadini, compartecipazione compresa. "Non e' un trend nuovo, anzi e' confermato anche da questo rapporto. Purtroppo e' un tema in cui dobbiamo essere tutti impegnati", ha aggiunto sul punto il direttore generale.
Le strutture pubbliche sanitarie hanno speso per l'acquisto dei medicinali nel 2018 circa 11,9 miliardi di euro, con un andamento pressoche' stabile. Sul fronte del consumo, invece, sono 40 milioni gli assistiti con prescrizione farmaceutica, a maggioranza donne (55%). Le differenze di genere sono da individuare soprattutto nella fascia d'eta' 15-64 anni dove le donne mostrano un utilizzo dei farmaci piu' elevato rispetto agli uomini.
Importante, inoltre, anche il dato anagrafico che mostra come il 60% della spesa convenzionata e il 70% delle dosi giornaliere di medicinali venga assorbito dagli over 64. Infatti, il 98% degli anziani ha ricevuto una prescrizione farmacologica nel 2018. La popolazione pediatrica, dal canto suo, registra una prevalenza d'uso del 50%, che si differenzia al 70% nella fascia d'eta' 0-4 anni e al 38% nei 10-14 anni.
Spesa e consumo rimangono a macchia di leopardo sul territorio, tanto che l'Umbria si attesta per maggiori consumi in assistenza convenzionata seguita da Campania e Puglia, mentre nella provincia autonoma di Bolzano si registrano spesa e consumi meno elevati. Il Nord e' indicativamente posizionato su livelli inferiori di spesa convenzionata rispetto alla media nazionale e il Sud e Isole, invece, si attestano su valori piu' elevati.
Quattro, infine, le categorie di farmaci piu' prescritte: dai cardiovascolari - primi per consumo e secondi per spesa - ai gastrointestinali/metabolici, fino a i farmaci per il sangue e quelli per il sistema nervoso, dove nello specifico al primo posto per consumi, ci sono gli antidepressivi Ssri (inibitori selettivi per la ricaptazione della serotonina).
Infine, un dato da tenere in considerazione, ha specificato il direttore generale Li Bassi, "e' che l'80% dei farmaci consumati sono a brevetto scaduto, mentre invece l'uso dei farmaci equivalenti corrisponde soltanto al 30%. In altri Paesi, possiamo tranquillamente dire che la maggioranza della popolazione viene curata con i farmaci equivalenti. Questo non e' ancora il caso dell'Italia e deve essere un obiettivo".
(Red/ Dire)