S.Orsola 'perno' per la prima presa in carico dei piccoli malati
Roma, 25 gen. - "Nella storia naturale di cancro, leucemie e linfomi ci sono momenti in cui e' bene che il bambino (che ne soffre, ndr) sia ricoverato in istituti che possano offrire il massimo dei servizi. Il Sant'Orsola non ha solo l'oncologia pediatrica, ha la chirurgia, la rianimazione, la radiologia e tutte quelle discipline collaterali che possono servire". E allora perche' non farne il perno di una rete tra i vari ospedali regionali per convogliare, in un primo momento i giovani pazienti, fornendo una assistenza medico-sanitaria completa su piu' versanti per poi disporre il trasferimento in un altro ospedale in un secondo momento per altre fasi terapeutiche o controlli. A suggerire questo 'assetto' e' stato il direttore della Pediatria del Policlinico S.Orsola di Bologna, Andrea Pession, parlando alcuni giorni fa in commissione in Comune durante una udienza conoscitiva sulle attivita' di Ageop, l'associazione dei genitori dei bimbi malati di tumore.
Una ipotesi organizzativa, quella suggerita, per "per ottimizzare il servizio, ridurre rischi e costi". Gia' ora, ha aggiunto Pession "abbiamo ottimi rapporti con Parma, Rimini e Ferrara pero' la Regione Emilia-Romagna necessiterebbe di un coordinamento maggiore per quanto riguarda la rete oncoematologica pediatrica. L'assessorato regionale si e' dimostrato sensibile a questo discorso e ci sono sostanziali ragioni per avviare la rete".
(Wel/ Dire)