Bonaccini: Pronti a dialogo ma e' Governo che decide su parametri
Roma, 18 gen. - Sulla riapertura dei punti nascita della montagna "la Regione e' disponibile ad aprire quanto prima un tavolo di confronto con il Governo, a cui ha gia' chiesto, e tornera' a chiedere, un incontro con il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto". Anche se "spetta al Governo" decidere se ridiscutere i parametri dell'accordo Stato-Regioni del 2010 che hanno portato, in Emilia-Romagna, alla sospensione dell'attivita' di assistenza al parto a Borgo Val di Taro (Parma), Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) e Pavullo (Modena). Inoltre su queste strutture, non solo emiliano-romagnole, va avviato "un confronto di respiro nazionale". E' la posizione che nei giorni scorsi il presidente regionale Stefano Bonaccini, il sottosegretario Giammaria Manghi e l'assessore alla Sanita' Sergio Venturi, hanno ribadito nell'incontro avuto con una rappresentanza del comitato "Salviamo le Cicogne" di Castelnovo ne' Monti.
"Per noi il confronto con i territori e' una priorita'- affermano il presidente Bonaccini e l'assessore Venturi- e sui Punti nascita siamo pronti a un confronto con il Governo: l'abbiamo gia' detto e, a questo punto, rinnoviamo la richiesta affinche' si apra in tempi rapidi un confronto a livello nazionale, perche' i Punti nascita di montagna non sono un'esclusiva dell'Emilia-Romagna".Nello specifico, chiariscono Venturi e Bonaccini, "vanno sottoposti a valutazione gli effetti dell'intesa istituzionale del 2010 che defini' i parametri di riferimento, non dimenticando, come obiettivo primario, la sicurezza di mamme e bambini che, per noi, viene prima di tutto".
L'incontro e' stato anche l'occasione per parlare delle politiche della Regione in atto per rafforzare in montagna welfare e sanita'. A proposito dell'Appennino reggiano, il sottosegretario Manghi -che sabato sara' presente all'inaugurazione della nuova sede dei servizi territoriali del distretto montano dell'Ausl a Castelnovo ne' Monti- ha ricordato il progetto di finanziamento dell'ospedale locale Sant'Anna, sostenuto dalla Regione con quattro milioni.
"Parliamo di risorse che, gia' oggi, hanno consentito di assumere 16 unita' di personale tra medici e infermieri, riqualificare l'area dedicata al pronto soccorso e implementare i servizi. Un segno concreto del nostro impegno per garantire a tutti i cittadini, indipendentemente da dove risiedano, una sanita' di qualita'", afferma Manghi.
(Wel/ Dire)