Roma, 11 gen. - La Regione Emilia-Romagna e' pronta al confronto con il Governo sui punti nascita in montagna, tanto e' vero che su questo ha gia' chiesto un incontro al sottosegretario alla Salute, Luca Coletto. Ma e' il Governo, sottolinea la giunta di viale Aldo Moro, che deve dire se intende ridiscutere i parametri che hanno portato, in Emilia-Romagna, alla chiusura dei punti nascita di Borgo Val di Taro (Parma), Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) e Pavullo (Modena). Lo ribadisce l'assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, che interviene anche per fare chiarezza su quanto affermato da alcuni esponenti di Movimento 5 stelle e Lega. "Apprendo- sottolinea Venturi in una nota- che ieri alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle hanno incontrato un autorevole esponente del comitato Percorso Nascita nazionale. Lo stesso comitato che, un anno fa, boccio' sonoramente le nostre richieste di deroga alla chiusura dei tre punti nascita di montagna; richieste che avevamo formulato impegnandoci anche ad adeguare quelle strutture agli standard richiesti per il personale".
Precisa Venturi: "Siamo stati noi a chiedere al Governo di rivedere i parametri imposti dal decreto legislativo 70 del 2015, proprio quello -forse e' utile ricordarlo a Lega e M5s- che non piu' tardi di settembre scorso, nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018, lo stesso Governo gialloverde ha confermato nella necessita' di attuare completamente, come si legge a pagina 100 per chi avesse dei dubbi. Per questo abbiamo chiesto un incontro al sottosegretario con delega ai punti nascita: per verificare se da parte loro c'e' stato un ripensamento e se c'e' realmente la disponibilita' a ridiscutere quegli standard". Conclude l'assessore: "È chiaro pero', e le forze politiche ben lo sanno ma e' giusto che lo sappiano con chiarezza anche i cittadini, che in assenza di una revisione di tali parametri, una nostra nuova richiesta di deroga sarebbe destinata ad una seconda, inevitabile bocciatura. Questa e' la realta'- chiude Venturi- ben lontana dalla rappresentazione che stanno tentando di dare Movimento Cinque Stelle e Lega: loro fanno chiacchiere e propaganda, noi cerchiamo di stare sui fatti". Ma proprio la Lega torna alla carica, in seguito ad un nuovo caso di parto in ambulanza avvenuto nella notte del 19 dicembre: una 39enne residente a Toano, ormai giunta al termine della gravidanza, ha allertato il 118 per chiedere assistenza ma e' stata costretta a partorire sull'ambulanza poiche' il presidio medico piu' vicino, quello di Sassuolo, in realta' distava diverse decine di chilometri.
A portare il caso in Regione e' una interrogazione del consigliere del Carroccio Gabriele Delmonte. "Questa vicenda ha avuto un epilogo positivo grazie esclusivamente alla preparazione e alla professionalita' del personale sanitario intervenuto con l'ambulanza- scrive in un comunicato- tuttavia va ha messo in luce ancora una volta l'importanza per la collettivita' montana di avere un presidio pediatrico e ginecologico, il quale avrebbe potuto accogliere in poco tempo la donna consenendole di portorire in sicurezza in un luogo attrezzato come e' l'ospedale".
(Wel/ Dire)