Genzano, lo psicologo: C'e' accanimento, cresce violenza su deboli
Castelbianco: Non e' piu' fatto isolato, dobbiamo reagire
Roma, 22 feb. - Cosa passa per la testa di un adulto che aggredisce con tanta violenza una bambina di 22 mesi appena? "Tanto accanimento, non e' stato un raptus ma una violenza continuata. Riflettiamo, perche' stiamo assistendo a un aumento vertiginoso della violenza ai danni di donne, bambini, anziani e barboni". Risponde cosi' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, commentando il caso di cronaca avvenuto a Genzano di Roma, dove un uomo ha ridotto in fin di vita la figlia della sua compagna.
"Sembra ci sia stata una presa di posizione, come se fosse normale aggredire le persone piu' deboli- continua lo psicoterapeuta- oppure farle diventare il bersaglio di tutta la rabbia e la violenza che alberga nelle persone disturbate.
Purtroppo questo e' un problema molto piu' grande".
La madre della piccola "e' responsabile in quanto mamma, ma in quel momento non c'era. Il responsabile e' l'uomo- chiarisce Castelbianco- lei e' una donna di 23 anni con 4 figli, che vive una situazione disastrosa e, forse, non sa neanche quello che dice".
La tragedia di Genzano fa tornare alla mente quanto e' accaduto a Cardito, al bambino di 7 anni morto massacrato di botte. "La sorellina di Giuseppe, anche lei picchiata, ce l'ha fatta ma gli strascichi psicologici saranno molto forti.
Bisognera' vedere- precisa lo psicoterapeuta- se non riportera' danni neurologici e se riusciranno a sostenerla e a portarla a un livello accettabile di vita. Il trauma purtroppo rimarra' sempre, anche nel caso della bambina di 22 mesi- fa sapere lo psicologo- le cui condizioni di vita sono leggermente migliorate ma la prognosi rimane riservata". Castelbianco tuttavia rassicura sull'aspetto psicologico: "Per quanto forte e traumatico, le piccole potranno essere aiutate ad andare verso una vita normale ma dobbiamo reagire contro una violenza che non e' piu' un fatto isolato. Non siamo piu' capaci di vivere civilmente- conclude- ne' siamo capaci di punire per ricordare alle persone che ci sono dei valori che non si toccano".
(Red/ Dire)
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