Sarnepi: Stabiliscono criteri per acquisizione e mantenimento competenze
Roma, 22 feb. - La Societa' di anestesia e rianimazione Neonatale e Pediatrica Italiana (Sarnepi), insieme alla Societa' Italiana di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti), sta modificando in modo innovativo le raccomandazione sugli standard di anestesia pediatrica, la cui pubblicazione e' prevista nel corso di questo mese. A parlarne alla Dire e' Giorgio Conti, presidente della Sarnepi.
"Non tutti i centri dove potenzialmente si potrebbe svolgere la chirurgia pediatrica sono ottimali dal punto di vista della gestione anestesiologica del bambino. I risultati in anestesia pediatrica sono linearmente correlati con l'esperienza e il numero di casi trattati dagli operatori- precisa Conti- per cui stiamo proponendo un modello hub-spoke, dove negli hub e' possibile effettuare qualsiasi tipo di anestesia pediatrica in qualsiasi fascia di eta'. Inoltre- aggiunge il presidente della Sarnepi- abbiamo spoke di base, dove i bambini al di sotto dei 14 anni non dovrebbe mai essere addormentati per chirurgia di elezione, e degli spoke di primo livello in cui invece e' possibile fare alcune anestesia per fasce di eta' e per interventi un po' piu' sicuri".
Le raccomandazione sugli standard di anestesia rappresentano, secondo Conti, "un documento molto importante perche' stabilisce i criteri per l'acquisizione e il mantenimento delle competenze in anestesia pediatrica. Per l'acquisizione delle competenze e' previsto un numero di interventi in anestesia generale e in sedazione che si aggira intorno ai 150 l'anno per almeno tre anni, compreso un numero di procedure al di sotto dei 6 anni di vita e anche neonatali".
Per garantire, invece, il mantenimento delle competenze "sara' necessario- ribadisce Conti- effettuare un numero di anestesie e sedazioni, in particolare le sedazioni profonde, molto piu' ridotto rispetto a quello che serve per l'acquisizione delle competenze. Sara' circa 1/3 di quelle che servono per acquisire le competenze. Lavorando in questo modo crediamo che sara' possibile ottenere risultati migliori in termini di sicurezza per i bambini che dobbiamo addormentare per gli interventi chirurgici e non solo- conclude- anche per le sedazioni procedurali al di fuori della sala operatoria".
(Red/ Dire)