Roma, 15 feb. - Oltre 1.300 insegnanti, operatori scolastici e studenti formati; piu' di 100 scuole di Roma e provincia preparate ad affrontate e a gestire in classe le crisi convulsive, evitando ospedalizzazioni inappropriate. Sono i risultati di 'La scuola non ha paura delle crisi', progetto di formazione promosso dall'ospedale pediatrico Bambino Gesu' nell'ambito delle iniziative coordinate in Italia dalla Lega Italiana contro l'Epilessia (Lice) per la Giornata Mondiale dell'epilessia che si tiene ogni secondo lunedi' di febbraio.
Grazie al lavoro svolto dall'avvio del progetto, sono state 17 le crisi epilettiche gestite in classe ricorrendo alle corrette manovre di assistenza. Gli incontri tra medici e insegnanti quest'anno sono nell'Auditorium del Bambino Gesu' sede San Paolo, in viale Baldelli 38, seguiti da circa 250 persone, tra operatori scolastici e adolescenti. Personale specializzato dell'ospedale pediatrico insegna ai partecipanti a gestire gli attacchi epilettici in classe con l'ausilio di video tutorial, esempi pratici, strumenti tecnici e teoria, con particolare attenzione alla corretta e tempestiva modalita' di somministrazione dei farmaci durante una crisi.
IL PROGETTO DEL BAMBINO GESU' Circa il 30% delle crisi epilettiche si manifesta in classe; inoltre, il 40% delle chiamate ai numeri di emergenza 112 e 118 che partono dalle scuole e' proprio per casi di crisi epilettica. I dati confermano l'appropriatezza di iniziative come quella del Bambino Gesu' ideate per insegnare a gestire le crisi in sicurezza riducendo gli accessi impropri al Pronto soccorso. Il 90% delle crisi dura meno di 2 minuti, in alcuni casi possono durare di piu' e rendere necessaria una assistenza d'urgenza anche con il ricovero in terapia intensiva. In tutte queste situazioni la somministrazione corretta e tempestiva dei farmaci specifici interrompe la crisi, puo' evitare il ricovero e soprattutto gravi conseguenze per il paziente. Inoltre il progetto dell'ospedale pediatrico della Santa Sede prevede appunto un evento formativo annuale presso l'Auditorium di Roma San Paolo (in concomitanza con Giornata Mondiale dell'epilessia) e una serie di lezioni interattive negli istituti scolastici che aderiscono all'iniziativa. Sono stati gia' educati piu' di 1.000 operatori in varie scuole di Roma e del Lazio.
Dal monitoraggio delle scuole formate nelle tre precedenti edizioni, e' emerso che il 46% degli insegnanti ha uno studente con epilessia in classe; oltre 1/3 degli istituti (37%) ha avuto a che fare con almeno un episodio di crisi epilettica; dopo la formazione e' raddoppiato il senso di sicurezza e quindi la disponibilita' a somministrare i farmaci d'urgenza ai bambini/ragazzi in preda alle convulsioni e il 100% delle crisi (17 in totale) e' stato gestito in classe dal personale formato che ha messo in atto le corrette manovre di assistenza, evitando, cosi', ospedalizzazioni inappropriate. Per la gravita' della situazione, il ricovero si e' reso necessario solo in 2 casi.
"È scientificamente dimostrato che educare la scuola alla gestione dei bambini e dei ragazzi affetti da epilessia ne favorisce l'inserimento in classe, migliora la loro qualita' di vita - con ricadute positive anche sui livelli di ansia dei genitori - e riduce sensibilmente gli accessi non necessari al pronto soccorso" ha sottolineato il professor Federico Vigevano, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino Gesu'. "Ancora oggi purtroppo, questi giovani sono vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro vita. E' per questo che discriminazione ed emarginazione vanno combattute con ogni iniziativa di informazione, formazione e sensibilizzazione possibile".
EPILESSIA: COLPISCE 1 PERSONA SU 100 Sono i bambini i piu' colpiti dall'epilessia. Nei due terzi dei casi la malattia si manifesta prima della puberta'. Il 30% di tutte le epilessie e' resistente ai farmaci: di queste solo il 10-15% puo' essere trattata con la chirurgia. In questo caso, prima si interviene piu' alta e' la possibilita' di guarigione. L'epilessia e' una malattia neurologica dovuta sia ad una predisposizione genetica, sia a lesioni cerebrali. Interessa mediamente l'1% della popolazione. Si manifesta con crisi di vario tipo nei primi anni di vita (entro i 12 anni nel 70% dei casi) con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale. Un terzo dei pazienti resiste al trattamento con i farmaci e di questi il 10-15% presenta una lesione cerebrale operabile. La chirurgia dell'epilessia e' indicata, infatti, solo quando l'area epilettogena (zona del cervello responsabile delle crisi) e' circoscritta e la sua asportazione non causa deficit neurologici.
IL CENTRO PER L'EPILESSIA DEL BAMBINO GESU' All'ospedale Pediatrico Bambino Gesu' ogni anno vengono effettuati oltre 600 ricoveri per epilessia, pari a circa il 60% delle attivita' dell'unita' Operativa Complessa di Neurologia.
Dal 2010 ad oggi sono stati eseguiti piu' di 140 interventi chirurgici con una percentuale di successo pari al 70%. Vale a dire che 7 bambini su 10 sono guariti completamente. Quanto piu' l'intervento e' precoce, tanto meno gravi saranno le conseguenze della malattia. Il Centro per l'Epilessia del Bambino Gesu' e' coinvolto in trial internazionali per la sperimentazione di farmaci ancora non in commercio. Inoltre, grazie alla collaborazione tra neurologi e ricercatori dei laboratori di genetica e genomica dell'ospedale, negli ultimi anni sono stati individuati nuovi geni responsabili dell'epilessia ed e' stato possibile diagnosticare e curare con trattamenti mirati un alto numero di bambini con epilessia insorta nei primi mesi di vita. Dal 2019, inoltre, il laboratorio di genetica del Bambino Gesu' dispone della piu' avanzata piattaforma tecnologica oggi esistente per l'analisi dell'esoma con un netto incremento delle potenzialita' diagnostiche in tempi sempre piu' brevi.
(Red/ Dire)