Roma, 15 feb. - Amgen ha annunciato che la Commissione Europea (CE) ha approvato per blinatumomab in monoterapia un'estensione delle indicazioni, che include pazienti adulti con leucemia linfoblastica acuta (Lla) da precursori delle cellule B positiva per CD19 negativa per il cromosoma Philadelphia (Ph-) in prima o seconda remissione completa con malattia residua minima (Mrd, minimal residual disease) maggiore o uguale allo 0,1%. La Lla e' un raro tumore ematologico a rapida progressione, che insorge in adulti e bambini. In merito all'epidemiologia di questa malattia, si tratta della piu' frequente leucemia dell'eta' pediatrica, con un picco di incidenza nei pazienti di eta' fino a 4 anni. A questo primo picco fa seguito una progressiva riduzione fino alla fase d'eta' piu' avanzata quando, dopo i 70 anni, si osserva un secondo picco di incidenza. L'approvazione di blinatumomab si basa sui dati dello studio di fase II Blast, condotto in pazienti con Lla alla diagnosi e recidivante/refrattaria, e rappresenta la piu' ampia sperimentazione clinica prospettica sulla Lla Mrd positiva mai condotta. "Questa approvazione rappresenta un cambio di paradigma nella gestione della Lla nell'Unione Europea e fa di blinatumomab il primo e unico trattamento con autorizzazione all'immissione in commercio a includere l'indicazione per la Mrd- ha dichiarato David M. Reese, MD, Vicepresidente esecutivo di R&D presso Amgen- Siamo lieti che la Commissione Europea abbia riconosciuto il valore di blinatumomab per i pazienti che vivono con la Lla, e siamo orgogliosi di mantenere il nostro impegno nel perseguire scoperte innovative che possano trasformare la vita dei malati di tumore".
Blinatumomab, un anticorpo bispecifico CD19-CD3 che recluta le cellule T (BiTE½, Bispecific T-cell Engager), e' la prima immunoterapia BiTE½ a ricevere questa approvazione regolatoria a livello globale. "Mrd" e' un indicatore che segnala la presenza di una quota minima di malattia non visibile morfologicamente, nonostante il paziente abbia raggiunto la remissione completa. È misurabile solo mediante test altamente sensibili, che rilevano le cellule tumorali nel midollo osseo con una sensibilita' di almeno una cellula cancerosa su 10.000, parametro di gran lunga superiore alla misurazione al microscopio, effettuata in passato, che rilevava circa una cellula cancerosa su 20. Oggi l'obiettivo primario in tutti i protocolli clinici per il trattamento dei pazienti con Lla e' ottenere uno stato di negativita' alla Mrd, che si associa ad un ridotto rischio di recidiva e puo' significare l'eradicazione della malattia. "Lo studio della malattia residua minima ha rivoluzionato i protocolli di trattamento piu' avanzato della Lla sia in campo pediatrico che nel paziente adulto- dichiara Alessandro Rambaldi, Direttore Unita' Strutturale Complessa di Ematologia, Azienda Asst Papa Giovanni XXIII Bergamo- la possibilita' di utilizzare blinatumomab nei pazienti nei quali la presenza di malattia e' limitata aumentera' non solo il numero di pazienti che saranno curati in prima linea, ma diminuira' verosimilmente il numero di coloro che dovranno essere sottoposti alle tossicita' del trapianto allogenico. Si tratta di un esempio concreto e straordinario di medicina personalizzata con un farmaco innovativo, efficace e caratterizzato da ridotta tossicita' per il paziente".
L'approvazione CE si basa sullo studio di fase II Blast, i cui dati hanno rilevato che blinatumomab induce una risposta, nel 78% dei pazienti, entro il primo ciclo di trattamento. I risultati di sicurezza tra i pazienti positivi alla Mrd sono stati coerenti con il profilo di sicurezza noto di blinatumomab nella Lla da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria. "A sottolineare l'importanza di questo anticorpo bispecifico, primo farmaco approvato per il trattamento della Mrd, va ricordato che blinatumomab e' stato incorporato per la prima volta nei protocolli multicentrici italiani Gimema (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto) per il trattamento di prima linea delle Lla dell'adulto della linea B Ph- e Ph+ - dichiara Robin Foa', Direttore Divisione di Ematologia, Sapienza Universita' di Roma- l'obiettivo principale degli studi e' appunto la percentuale di pazienti che ottiene uno stato di negativita' alla Mrd. L'approvazione del blinatumomab per il trattamento della Mrd nella Lla dell'adulto della linea B, per ora Ph-, permettera' quindi di ottenere risposte cliniche molto piu' profonde e e offrire ulteriori possibilita' ai pazienti affetti da questa patologia".
Nel marzo 2018, la Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha approvato blinatumomab per il trattamento di adulti e bambini con leucemia linfoblastica acuta (Lla) da precursori delle cellule B in prima o seconda remissione completa con malattia residua minima maggiore o uguale allo 0,1%.
Blinatumomab e' la prima immunoterapia prodotta tramite la piattaforma BiTE½ di Amgen, un approccio innovativo che guida il sistema immunitario a colpire in modo mirato le cellule tumorali: i costrutti di anticorpi BiTE½ aiutano a collegare le cellule T alla cellula target, per fare in modo che le cellule T iniettino tossine che innescano la morte delle cellule tumorali (apoptosi). Sviluppata da Amgen, la tecnologia BiTE½ per la produzione di anticorpi rappresenta un approccio terapeutico senza precedenti, che aiuta il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali senza modificare geneticamente le cellule immunitarie del paziente. Amgen sta studiando una serie di immunoterapie sperimentali BiTE½, con obiettivi distinti in una vasta gamma di tumori ematologici e solidi.
(Red/ Dire)