Roma, 8 feb. - "Non mi chiedo perche' i pazienti mentono, do per scontato che lo facciano". Le parole del dottor House, protagonista di un'indimenticabile serie televisiva, sembrano riassumere alla perfezione una situazione in cui, secondo dati dell'Universita' dello Utah Health, addirittura l'80% dei pazienti non e' sincero con il proprio medico.
Per fare chiarezza su una situazione che, tra reticenza e pudori, rischia di comportare seri rischi per la salute, Consulcesi Club, realta' di riferimento per oltre 100mila medici, ha condotto un sondaggio online raccogliendo le risposte di 2809 specialisti provenienti da tutta Italia. Tra i camici bianchi piu' soggetti alle menzogne o, nella migliore delle ipotesi, alle mezze verita' da parte dei pazienti risultano i dietologi (31%), gli endocrinologi (18%) e i pediatri (12%). Ma quali sono le bugie che i pazienti dicono piu' spesso? L'argomento dieta e' quello che suscita sicuramente le versioni piu' fantasiose: si spazia dall'intramontabile "la sto seguendo lettera, non capisco perche' non dimagrisco" fino agli spergiuri sull'attivita' fisica effettivamente praticata ("faccio sport almeno un'ora al giorno"). Se mentire al dietologo puo' persino suscitare un sorriso, molto seria e' la situazione di chi, soggetto a terapia farmacologica, decide di non essere sincero sulla sua assiduita' nel curarsi: "prendo le medicine regolarmente" e' un'altra frase che i medici sentono ripetersi spesso, ma che non sempre corrisponde alla verita'.
Cosi' in un comunicato Consulcesi. Anche gli ambulatori dei pediatri sono luoghi in cui la fantasia dei genitori dei piccoli pazienti prende il sopravvento: in particolare, si tende a chiudere un occhio (talvolta entrambi) sul sovrappeso dei bambini: "quello di mio figlio e' solo grasso infantile", giurano mamma e papa'. Tra le altre bugie riportate dai medici spicca sicuramente la pericolosissima "uso sempre le precauzioni", nonche' l'eterna promessa "smettero' di fumare".
Ma come possono i medici recuperare un rapporto di trasparenze e sincerita' con i loro pazienti? La risposta, sempre secondo l'analisi di Consulcesi Club, sembra essere proprio nella formazione. "Soprattutto- afferma Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi- nell'innovativa modalita' della Formazione a Distanza. Infatti, tra le 'materie' preferite dai camici bianchi per il loro aggiornamento professionale durante l'anno che si e' appena concluso, si e' registrato un boom dei corsi sulla comunicazione medico-paziente e sul counseling sanitario. Un atteggiamento piu' empatico e un nuovo modello di comunicazione, infatti, metterebbe i pazienti piu' a loro agio, ricucendo il rapporto di fiducia a vantaggio in primis della loro salute e andando cosi' a ricreare la fondamentale alleanza terapeutica".
(Wel/ Dire)