Roma, 1 feb. - "L'Oms ha pubblicato il 24 gennaio l'Atlante della salute mentale con i dati aggiornati al 2017. La sua conclusione lapidaria dovrebbe far riflettere molto tanti Paesi, compreso il nostro governo: non prendersi cura della salute mentale provoca un danno economico globale di un trilione di dollari l'anno. In Italia mancano soprattutto i servizi per i bambini, che appaiono discriminati proprio in uno degli ambiti piu' delicati per il loro sviluppo affettivo e socio-cognitivo. Mancano adeguati servizi ambulatoriali per bambini e adolescenti, compresi quelli dedicati ad una assistenza diurna adeguata alle necessita' di minori". Lo dice la senatrice dell'Udc Paola Binetti, che osserva: "L'Atlante della salute mentale, appena pubblicato, include informazioni e dati sul progressivo raggiungimento degli obiettivi del piano d'azione globale sulla salute mentale 2013-2020. Gli obiettivi potranno essere raggiunti solo se ci sara' un impegno condiviso con investimenti concreti non solo sul piano economico, ma anche sul piano politico, con leggi, programmi e servizi di salute mentale che rispondano alle esigenze reali dei minori e delle loro famiglie. Le conseguenze di un mancato investimento in tal senso avranno certamente ripercussioni gravi su tutto il tessuto sociale. Nell'Atlante appena pubblicato spicca una drammatica correlazione tra la carenza di politiche sui piani di salute mentale e la scarsa attenzione ai diritti umani delle persone che presentano disturbi in tal senso. Scarsissime sono, ad esempio, le strategie di prevenzione del suicidio. L'Oms stima che nel mondo ci siano circa 800.000 persone che muoiono per suicidio ogni anno".
Per Binetti "in Italia, ad esempio, dopo l'approvazione della legge sull'autismo siamo ancora in attesa della pubblicazione delle linee guida, L'attenzione ai problemi del neurosviluppo nell'infanzia e nell'adolescenza si scontra con un insufficiente finanziamento della ricerca che in questo campo dovrebbe riguardare non solo la prevenzione, ma anche i progetti di abilitazione e riabilitazione, alla ricerca delle migliore evidenze possibili, indispensabili per attivare iniziative concrete efficaci. Il grande campo dei disturbi dell'apprendimento, quello dei disturbi del comportamento alimentare, il tema delle nuove dipendenze, il suicidio di tanti, troppi adolescenti, sono tutte sfide che vanno affrontate alla luce di una competenza, che chiama in causa anche i decisori politici. La salute mentale va tutelata e difesa con solide misure di prevenzione; e la malattia mentale, che drammaticamente esiste come tante altre patologie, richiede strumenti e strategie in cui ricerca di base e ricerca clinica applicata debbono integrarsi con la ricerca psico-pedagogica in una grande operazione interdisciplinare, che non faccia sentire soli ne' i pazienti ne' le loro famiglie, perche' le conseguenze potrebbero essere molto gravi e molto costose, economicamente e socialmente".
(Wel/ Dire)