A ministero chiede omogeneita' servizi in Italia a tre velocita'
Roma, 20 dic. - Nell'ambito dell'accesso ai servizi territoriali una "delle emergenze piu' rilevanti degli ultimi anni riguarda i disturbi psichiatrici in adolescenza che non riescono ad avere una risposta mirata, adeguata e intensiva sul territorio e in strutture come i centri diurni. I minori rischiano di arrivare allo scompenso acuto e, di conseguenza, ad avere bisogno del ricovero ospedaliero e/o dell'inserimento in strutture residenziali terapeutiche". Cosi' Antonella Costantino, presidente della Sinpia (Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza), commenta alla Dire la criticita' maggiore per la neuropsichiatria infantile contenuta nel Libro Bianco della Fiarped.
Nel dettaglio, a livello nazionale i posti letti "erano 350 l'anno scorso- fa sapere Costantino- successivamente sono stati aperti dei nuovi posti letto in Lombardia, Milano e Varese, arrivando adesso a circa 370 per tutti i disturbi neurologici e psichiatrici da 0 a 18 anni. I posti in residenzialita' nelle comunita' terapeutiche sono invece passati a occhio - mancano dati precisi - dai circa 600 di qualche anno fa in tutta Italia a 700/750". Da un certo punto di vista e' un dato "positivo- chiosa la presidente della Sinpia- resta il fatto che mancano gli interventi intensivi territoriali e in moltissime situazioni i centri diurni non ci sono proprio. Manca anche la possibilita' di effettuare interventi domiciliari se pensiamo ai ragazzini con ritiro sociale grave fino ad arrivare agli hikikomori, piuttosto che a una serie di altre situazioni rispetto alle quali un intervento intensivo con il ragazzino e con la famiglia a domicilio sul territorio permetterebbe di prevenire il ricovero e, soprattutto, la necessita' di un inserimento in residenzialita' che e' sempre un allontanamento dai contesti di vita. Se indispensabile e ben mirato puo' essere utilissimo- sottolinea la neuropsichiatra- ma in altre situazioni puo' anche essere controproducente".
La Sinpia chiede quindi al ministero della Salute "di mettere in campo delle iniziative mirate che rendano piu' omogenea la situazione dei servizi in un'Italia a tre velocita' tra Nord, Centro e Sud- afferma Costantino- e di riuscire ad arrivare insieme alle regioni, che sono l'interlocutore principale, a definire degli standard organizzativi per i quali un ragazzino e una famiglia in qualunque regione italiana possano avere diritto ad usufruire di cure analoghe e di strutture analoghe".
Passando ai principali disturbi presenti in eta' evolutiva e in adolescenza, l'esperta precisa che "in eta' evolutiva sono molto rilevanti negli ultimi anni l'autismo, i disturbi di linguaggio e di apprendimento. In realta' non sono aumentati di per se'- evidenzia- ma e' aumentato l'accesso ai servizi e la consapevolezza delle famiglie che ci sono delle cose che si possono fare e, conseguentemente, la richiesta che vengano fatte per migliorare la qualita' di vita, la quotidianita', l'apprendimento e la crescita dei bambini. In adolescenza, invece, assistiamo certamente ad un aumento della sintomatologia psichiatrica piu' discontrollata. Una difficolta' a controllarsi e a gestire le emozioni, un'esplosione verso se stessi o verso gli altri nel momento in cui la temperatura sale troppo". Di sicuro sono molto "cambiate le condizioni della nostra societa'- spiega il medico- e col modificarsi del contesto sociale cambia la sintomatologia, indipendentemente dal fatto che i disturbi aumentino oppure no. Muta anche l'incrocio tra il disturbo psichiatrico e l'abuso di sostanze- conclude- molto piu' precoce e presente oggi in adolescenza, e spesso e' un tentativo di automedicazione".
(Red/ Dire)