Libro bianco pediatria, dai neonatologi cinque criticita'
Denatalita', italia a due velocita', carenza medici, punti nascita, follow up
Roma, 20 dic. - Cinque le criticita' principali segnalate da Fabio Mosca, presidente della Societa' italiana di neonatologia (Sin), nel Libro Bianco della Fiarped. Si parte dalla denatalita' in Italia, "un grande problema che avra' ricadute importanti negli anni a seguire e per le quali chiediamo degli interventi istituzionali a favore della famiglia e della mamma, soprattutto nel percorso che porta alla gravidanza".
Al secondo posto troviamo l'Italia a due velocita'. "Ci sono dei risultati di outcome migliori al Centro e al Nord rispetto al Sud per tutte le categorie di neonati, anche per quelli pretermine- chiarisce Mosca- con tassi di mortalita' che sono superiori del 40% nelle regioni del Sud". Certamente non e' un fenomeno "legato a livello qualitativo degli operatori- ribadisce il neonatologo- ma al fatto che ci sono risorse minori in termini strumentali, strutturali e di personale. Non e' di un Paese civile questa forbice cosi' ampia".
In terzo luogo "c'e' la rete dei punti nascita che va rimodellata- continua il presidente della Sin- sono ancora troppi e molti con un numero di nati inferiori a 500, anche se c'e' stato negli anni un miglioramento. Oggi ci sono 418 punti nascita, ma c'e' n'e' ancora una percentuale rilevante sotto i 500 nati".
La quarta criticita' evidenziata dalla Sin nel Libro Bianco ha come protagonista lo "scarso numero di infermieri. È un problema di sistema in Italia- aggiunge Mosca- e si affianca al problema dei medici, in particolare dei pediatri: alla fine del 2025 avremo 3.300 pediatri in meno. L'attuale sistema organizzativo, che prevede la pediatria ospedaliera e quella del territorio, non riuscira' piu' a essere sostenuto con questa carenza". La conseguenza sara' "una grande sofferenza soprattutto degli ospedali. Da questo punto di vista questo governo gia' sta investendo, come quello precedente- commenta Mosca- aumentando il numero delle Borse. Si parla di riapertura di nuove assunzioni in campo medico, quindi la direzione sembra quella giusta, ma questo resta un problema".
L'ultimo aspetto "piu' rilevante che sottolineiamo e' che nel nostro Paese manca - come abbiamo potuto dimostrare in una survey fatta di recente con l'Istituto superiore di sanita' - un servizio di follow up ben codificato e riconosciuto dalle istituzioni, che abbia delle risorse adeguate e che permetta di seguire i bambini che nascono prematuri, o comunque quelli che nascono con problemi, non solo nei primi due-tre anni di vita, come avviene oggi, ma almeno fino all'eta' scolare. Servono risorse per il follow up, che e' un diritto di tutti i neonati che hanno delle patologie, e un sostegno alle loro famiglie- conclude il presidente della Sin- ancor di piu' considerando che sono nati cui talvolta le cure non finiscono al momento delle dimissioni dall' ospedale".
(Red/ Dire)
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