Libro bianco, Siani: Area pediatrica unita mentre politica si divide
"Parlamento si e' espresso su criticita', ma tante ancora aperte"
Roma, 20 dic. - "Le societa' scientifiche dell'area pediatrica si uniscono mentre la politica si divide. Il Parlamento pero' si e' espresso con delle mozioni, chiedendo impegni specifici al governo". Apre cosi' Paolo Siani, deputato Pd, la presentazione del Libro Bianco della Fiarped al ministero della Salute.
Sull'obesita' ci sono due risoluzioni "approvate all'unanimita'- prosegue Siani- ora ci occupiamo di pet therapy, bullismo e cyberbullismo". La poverta', tuttavia, "resta la vera emergenza. C'e' la proposta di legge di un assegno unico ai figli nei primi 1.000 giorni di vita con 400 euro per ogni bambino, che poi continuera' riducendosi nel tempo. Questo governo si occupa di infanzia". Elemento negativo e', invece, l'assenza nei Lea delle cure palliative pediatriche, che devono rientrarci cosi' come devono funzionare i flussi informativi dagli hospice pediatrici al ministero". Una svolta pertanto si ritrova sulla crisi dei medici: "Avremo almeno 1.200 borse di studio in piu'".
Fanno eco alle parole di Siani quelle di Giovanni Corsello, il primo presidente della Fiarped nata 4 anni fa. Il pediatra parte da due termini chiave: "Specificita' pediatrica, ovvero il diritto del bambino ad essere curato per le malattie croniche e l'emergenza-urgenza. Un valore da custodire alla luce della riduzione del numero dei medici". Il secondo concetto sottolineato e' che "lo specialista pediatra debba farsi carico della salute del bambino in un contesto che lo rispetti, proprio perche' il suo percorso di sviluppo e' diverso". L'alta complessita assistenziale ha permesso "una sopravvivenza aumentata per patologie croniche mediche e chirurgiche, tanto che il 30% dei bimbi in Italia ha una patologia cronica con cui convivere. Garantiamo percorsi di diagnosi, cura e prevenzione in un'ottica di omogeneita' nazionale. Non possiamo concepire che esistano cure pediatriche differenziate sulla base della regione di provenienza, del colore della pelle e del pil della regione. Tutti i bambini in Italia hanno diritto di avere le migliori cure messe in atto dalla scienza medica".
Le 37 societa' e associazioni scientifiche della Fiarped sono al lavoro per la "riorganizzazione dei centri nascita e delle Pediatrie ospedaliere. Siamo a lavoro per la promozione dell'allattamento materno- ribadisce Corsello- si deve tornare a d una integrazione maggiore tra la pediatria ospedaliera e quella territoriale. Il doppio binario non e' piu' sostenibile a medio termine. Integrare le cure primarie e ospedaliere e' necessario- consiglia il past president- e allora va condiviso un percorso di lavoro comune". Il Libro bianco e' lo strumento alla base di qualsiasi lavoro comune. Si compone di quattro sezioni: "Nella prima si descrivono le 37 sigle- spiega il presidente della Fiarped Renato Cutrera- la seconda verte sulle criticita', la terza contiene le proposte per affrontare le criticita'. Infine la quarta apre a delle proposte operative e si chiude con il riassunto di tutto il documento". Tra le emergenze indicate nel testo emergono "il calo delle nascite, il numero crescente di famiglie che vivono sotto la soglia di poverta', le differenze territoriali nella mortalita' neonatale, il sovrappeso e l'obesita', il maltrattamento e l'abuso, l'esposizione all'inquinamento ambientale e al fumo passivo (20% i fumatori), la sicurezza sul web e il cyberbullismo". Non da ultimo, Cutrera, ricorda che in alcune specialita', come la "chirurgia, l'ortopedia, l'oculistica e l'otorinolaringoiatria, i bambini si fanno visitare dai medici per gli adulti. I pediatri in Italia ci sono, sono 14mila come in Germania. La carenza e' in prospettiva, ma il modello con cui lavoriamo e' diverso".
Sulla cronicita', "il piano nazionale deve essere applicato a livello regionale. Sono tanti i pazienti che arrivano sopra i 18 anni e se non c'e' un percorso di transizione- afferma Cutrera- spesso si verifica l'aumento del tasso di mortalita' in queste fascia di eta'". Dunque, un altro problema da affrontare sara' proprio la medicina di transizione, "che vede impattare sugli ospedali per adulti i ragazzi dai 16 ai 21 anni. Pazienti che necessitano di continuita' assistenziale", garantisce Anna Maria Minicucci, direttore generale del Santobono Pausllipon e vicepresidente dell'Associazione degli ospedali pediatrici italiani. "In Italia abbiamo 12 regioni con 14 ospedali pediatrici (Piemonte e Lombardia ne contano 2 a regione). In queste 12 regioni il ricovero dei bambini nei reparti per adulti e' un fenomeno ridotto, mentre non e' cosi nelle regioni restanti". L'Aopi ha infatti sviluppato degli accordi in regioni di confine, come il Molise e la Basilicata, per prendere in carico i bambini e seguirli nel tempo con equipe ad hoc.
(Red/ Dire)
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