Aprire tavolo con pediatri per valutare priorita' e aggredire criticita'
Roma, 20 dic. - "Salta agli occhi la criticita' delle disuguaglianze territoriali che riguarda tutti, non soltanto i piu' piccoli tra gli italiani, cioe' le bambine, i bambini e gli adolescenti. Per questi ultimi tuttavia e' molto piu' ingiusta oltreche' pericolosa, in quanto l'investimento sulla salute dei minori e' un investimento sul futuro del Paese". Cosi' Sandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute, commenta alla Dire la criticita' piu' "eclatante" emersa dal Libro Bianco della Fiarped presentato questa mattina.
"Avere una disturbo che non viene sufficientemente compreso o trattato significa il trascinarsi di patologie o problemi una volta diventati adulti. Occorre capire che questa e' davvero la priorita' su cui investire- sottolinea Zampa- prima di tutto nella ricerca. Piu' che mettere in campo strumenti un po' a casaccio bisogna rendersi conto di quali siano gli strumenti piu' efficaci".
Il sottosegretario alla Salute torna sul dato delle disuguaglianze "perche' nel 2013 fu avviata in bicamerale infanzia, e nel 2014 conclusa, un'indagine conoscitiva sulla poverta' minorile. Conteneva dati molto significativi che a distanza di diversi anni non sembrano essersi particolarmente ridotti". Per questo il sottosegretario propone di "aprire con i pediatri un tavolo di lavoro per valutare insieme quali siano e dove siano gli investimenti prioritari e le criticita' da aggredire".
Un segnale di attenzione e sensibilita' al tema delle disuguaglianze e' "arrivato anche nella Finanziaria- rassicura Zampa- dove con un emendamento si prevede, e sara' legge una volta che avra' concluso l'iter alla Camera, l'abolizione del ticket per tutte le persone di minore eta' che non hanno riferimenti familiari o sono fuori famiglia. Trattando il tema dei minori deve valere per tutti, senza distinzioni di censo, di colore o di appartenenza religiosa. La bandiera che deve sempre accompagnare i provvedimenti per le persone di minore eta' e' quella della non discriminazione- ribadisce- e teoricamente avrebbe gia' dovuto essere cosi' dato che la legge 47 prevede l'accesso alle cure sanitarie. Adesso lo abbiamo ribadito- conclude- dal momento che da piu' parti c'e' stato fatto presente che c'erano criticita' nell'accesso".
(Wel/ Dire)