Roma, 12 apr. - "Abbiamo appreso con estremo stupore e preoccupazione della pubblicazione in G.U. del decreto ministeriale che, riportando indietro le lancette della storia, da' indicazioni affinche' nelle carte d'identita' dei minori sparisca l'inclusiva dicitura 'genitori' prevista dalla legge e venga introdotta in modo subdolamente discriminatorio quella di 'madre' e 'padre'.
Discriminatoria perche', quali che siano gli orientamenti politici e legislativi per il futuro, le famiglie omogenitoriali gia' esistono ed esistono i figli e le figlie di quelle famiglie che, grazie alla giurisprudenza o all'azione degli uffici anagrafe dei Comuni piu' lungimiranti, sono oggi, anche per la legge, figli e figlie di entrambe le figure genitoriali". Cosi' le associazione che compongono il tavolo sulle questioni LGBTQI, di cui fa parte anche l'ufficio Nuovi Diritti della Cgil nazionale, al sottosegretario Vincenzo Spadafora.
"Figure genitoriali- continua la lettera- che invece, al di la' del genere di appartenenza, sarebbero oggi costrette a rientrare nella categoria inflessibile di 'padre' e 'madre', dando luogo a un'invisibilita', a uno stigma e a un marchio che ricordano periodi bui della storia. L'attuale Governo non si dimostra un interlocutore affidabile perche', al di la' delle dichiarazioni, non appare in grado di mettere in sicurezza i diritti delle persone LGBTQI, non ne migliora le condizioni di vita e anzi le peggiora. Crediamo che, al di la' della insostenibilita' legale di un'impostazione odiosamente discriminatoria, come gia' confermava il parere del Garante della privacy, e dunque degli esiti dei ricorsi, sia essenziale un chiarimento politico del Governo di cui entrambi, Lei e il Ministro dell'Interno, con le rispettive forze politiche, siete espressione, affinche' questa pagina odiosa venga cancellata. Ad oggi possiamo solo valutare i fatti", concludono le associazioni.
(Red/ Dire)