Roma, 5 apr. - "Sostengo pienamente il progetto pilota 'sperimentale' proposto dal Policlinico di Tor Vergata per la creazione del servizio 'Unita' madre bambino' nell'ambito del monitoraggio sulla depressione perinatale. Prevenire e' sempre meglio che curare queste patologie". Lo afferma in una nota Giuseppe Simeone, consigliere di Fi e presidente della commissione Sanita', politiche sociali, area socio integrativa e welfare, in riferimento all'audizione, svolta nei giorni scorsi sul tema della prevenzione della depressione perinatale.
Alla seduta della commissione ha partecipato anche la dottoressa Daniela Pezzi, presidente della Consulta regionale per la salute mentale, le psichiatre autrici del progetto: Cinzia Niolu, Nicola Giachetti, Gloria Angeletti e il coordinatore dell'Osservatorio Alberto De Stefano. La dottoressa Franca Aceti (Societa' italiana Psichiatri, sezione Lazio) ha illustrato i dati. L'incontro di oggi e' propedeutico alla realizzazione di un modello che in via sperimentale, potrebberealizzarsi presso il Policlinico di Tor Vergata (gia' partner dell'Osservatorio multicentrico per la depressione perinatale), per poi essere replicato su tutto il territorio del Lazio. "Considero fondamentale affrontare gli aspetti legati alla salute mentale della donna- spiega Simeone nella nota- nel periodo perinatale dal concepimento fino ad un anno di eta' del bambino con l'obiettivo di individuare precocemente gli eventuali disagi mentali durante la gravidanza e nel post-partum. La depressione perinatale e' un'epidemia globale che colpisce circa il 20% delle madri, con conseguenze negative che si ripercuotono sulla salute della donna, del partner e della prole nel breve e nel lungo termine. Il suicidio, uno dei sintomi piu' gravi, e' tra le cause principali di morte materna. Dati cosi' allarmanti, confermati da studi su popolazione, pongono la Depressione Perinatale tra le complicanze piu' comuni della gravidanza e del post-partum. Un programma di Screening omogeneo per la depressione perinatale, posti letti dedicati alle donne in gravidanza e nel post partum sono certamente interventi mirati alla relazione madre-bambino da effettuare nei periodi di degenza. Le evidenze scientifiche ci indicano che i programmi di ricerca sistematici che utilizzino specifiche metodiche di screening e si avvalgano di training specializzati indirizzati a professionisti del ramo sanitario sono quelli in grado di garantire i risultati migliori in termini di prevenzione.
Assicurare sul territorio efficaci programmi di screening consentira', in futuro, il cambiamento piu' sostanziale nella gestione della patologia depressiva perinatale. Ginecologi e pediatri sarebbero in grado di intervenire in tempo sulle assistite. Si tratta di contenere i rischi legati a traumi fisici e psichici per le donne, oltre a ridurre al minimo i conseguenti costi sociali".
(Red/ Dire)