Il 6 aprile con Sapienza e Oisma celebra Giornata Mondiale insieme a esperti-famiglie
Roma, 5 apr. - Tutto il mondo accende una luce blu nella settimana di consapevolezza sui disturbi dello spettro autistico.
E per l'Istituto di Ortofonologia (IdO) ci sono almeno tre buone ragioni per mantenere sempre alta l'attenzione sulla sindrome: "È necessario garantire un dialogo che consenta alle varie posizioni di interfacciarsi. Questo perche' c'e' sempre piu' apertura nel considerare gli autismi, e quindi le infinite manifestazioni che necessitano di equipe multispecialistiche.
Infine, c'e' ancora tanta riflessione da fare e bisogna continuare da piu' parti a mantenere viva l'attenzione". È questo il messaggio che Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell'IdO, lancia in occasione della dodicesima Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, istituita dall'Onu il 2 aprile del 2007.
Per celebrarla l'IdO, l'Universita' degli studi La Sapienza e l'Osservatorio italiano studio e monitoraggio autismo (Oisma) promuovono il 6 aprile a Roma la giornata studio 'Plasmare la complessita', autismo tra mente e corpo', nell'Aula Gerin de La Sapienza, in viale Regina Elena 336 dalle 8.30 alle 16.30.
Parteciperanno studiosi, esponenti delle istituzioni, famiglie e operatori del settore. Tra questi ultimi Chiara Mangiarotti della Fondazione Martin Egge Onlus di Venezia, che parlera' delle 'Invenzioni nell'autismo come annodamento tra corpo e linguaggio'.
"La causa del sintomo autistico e' mentale o corporea?- chiede Mangiarotti- La psicoanalisi, con Jacques Lacan, individua l'unica causa nel fatto che l'essere umano e' affetto dal linguaggio e sposta il dualismo mente corpo trasformandolo nella polarita' tra corpo e linguaggio. La clinica psicoanalitica e' una clinica di un essere che parla (parlêtre) con il corpo e parlando gode. L'autistico incapsulato nella sua bolla non parla ma e' nel linguaggio- spiega- come fare a spostare il neo-bordo in cui e' rinchiuso? Quasi sempre il soggetto autistico ha un oggetto da cui e' inseparabile. Farsi partner del soggetto autistico significa partire da quest'oggetto, organo supplementare che potra' annodare il godimento del corpo al linguaggio".
Caso per caso, in modo singolare e non senza il riconoscimento dell'Altro, "il soggetto potra' produrre delle invenzioni con le quali, attraverso la soddisfazione che prova, giungera' a spezzettare il godimento massiccio che lo invade. Questa clinica e' illustrata dalle vignette di alcuni dei partecipanti degli atelier di pittura, di video-animazione (adolescenti e giovani adulti) e- conclude- dell'atelier di gioco-danza teatro (bambini di 4 e 5 anni) della Fondazione Martin Egge Onlus", conclude Mangiarotti.
(Red/ Dire)