Cianfarani (Opbg): In Nord Europa incidenza scende al 15%
Roma, 21 set. - "In Italia il 40% dei bambini all'esordio del diabete di tipo 1 arriva in condizioni critiche, in chetoacidosi". Lancia l'allarme Stefano Cianfarani, responsabile della UOC di Diabetologia dell'Ospedale Bambino Gesu' e ordinario di Pediatria dell'Universita' Tor Vergata.
A livello epidemiologico il 90% della patologia diabetologica in eta' pediatrica e' coperto proprio dal diabete di tipo 1, il restante 10% riguarda forme molto piu' rare di diabete, come quello monogenico o quello secondario ad altre malattie, quali la fibrosi cistica. Il diabete di tipo 2 e', invece, molto raro in eta' pediatrica ma si iniziano a vedere piu' casi in eta' adolescenziale legati all'obesita'.
La problematica dell'Italia e', quindi, "un'alta percentuale di bambini all'esordio della malattia in chetoacidosi, la complicanza acuta piu' grave del diabete di tipo 1- continua Cianfarani- e stiamo parlando di una percentuale altissima. In Nord Europa questa incidenza scende al 15%. Dobbiamo fare ancora molto lavoro di prevenzione per ridurre il numero di bambini che arrivano nei nostri ospedali in condizioni critiche".
Quali sono i sintomi? "Quelli classici dell'esordio del diabete- risponde lo specialista- sono una tendenza a fare molta piu' pipi del solito, avere molta piu' sete del solito e una perdita di peso in termini di chili. Successivamente, quando comincia la chetoacidosi il bambino comincia a stare molto peggio- conclude- vomita, perde il contatto con l'ambiente e pian pianino va verso un'acidosi molto grave e scompensata".
(Wel/ Dire)